Udinese-Torino, quando Belotti e Ventura stesero i friulani 1-5
Connettiti con noi

Serie A

Udinese-Torino, quando Belotti e Ventura stesero i friulani 1-5

Pubblicato

su

belotti torino

Udinese-Torino è il prossimo appuntamento di Serie A, ecco quando Belotti e la scuderia di Ventura sorpreso i friulani con un perentorio 1-5

Ultime 48 ore, ultimi preparativi e poi sul manto verde del Bluenergy Stadium, andrà in scena Udinese-Torino. Non certo la partita di cartello della prossima giornata di Serie A. Atalanta-Fiorentina ed Inter-Napoli raccolgono senz’ombra di dubbio maggior appeal nell’economia del turno 27 del massimo campionato italiano. Ma in ogni caso un crocevia importante per le differenti ambizioni delle due squadre, oltre che un incontro che spesso nelle sue ultime apparizioni ha regalato grande spettacolo e altrettanto divertimento

A tal proposito, tra gli incroci di maggior spessore (in termini di interesse ed entusiasmo) nella storia recente degli incontri tra le due compagini, non possiamo non annoverare quello che ebbe luogo il 30 aprile del 2016. Un match dal punteggio tennistico: 1-5 a pannaggio dei granata, ma che diede anche gli albori alla trafila (ultra centenaria) di gol siglati da Andrea Belotti con i piemontesi e che contrassegnò ancora una volta l’immutata passione calcistica dei tifosi friulani.

La suggestiva cornice offerta dall’allora Dacia Arena (per altro fresca di ristrutturazione) è il ring dove si sfidano l’Udinese di Luigi De Canio e il Torino di Gian Piero Ventura. I padroni di casa sono per altro impegnati nella lotta per non retrocedere in una sfida all’ultimo punto col Cagliari. I sabaudi invece, si trovano nel limbo della metà classifica, ben lontano dai fasti dell’Europa League affrontata l’anno precedente.

Malgrado la contumacia di obiettivi realisticamente raggiungibili, il Torino inizia con il piede premuto sull’acceleratore. Pronti e via e Pontus Jansson (difensore centrale sostituto di Glick) sigla il vantaggio sabaudo. Incornata dopo uno stacco imperioso su calcio d’angolo a rientrare dopo dodici giri di orologio, Karnezis è battuto e la palla torna al centro.

L’Udinese è passiva, il Torino gioca come sa e il 3-5-2 di Ventura sembra avere la meglio in ogni zolla del rettangolo verde rispetto allo speculare modulo degli avversari. Bruno Fernandes (si, l’attuale capitano del Manchester United) ci prova in un paio di occasioni, ma Padelli non corre rischi. Anzi, è allo scadere della prima frazione di gioco che il Torino raddoppia con Afriyie Acquah. Il ghanese si invola palla al piede nel feudo avversario fino a lasciar partire un missile terra area dal limite dell’area di rigore ad insaccarsi giusto sotto il sette friulano.

Inizia la ripresa e l’Udinese riacquista fiducia. A 120’ dal via del secondo tempo Felipe insacca di testa il cross con i contagiri confezionato da Fernandes. La girata è da figurina Panini, il gol ne è la naturale conseguenza: 1-2 e risultato nuovamente in discussione. Eppure, quando l’inerzia del match sembra poter giovare ai friulani, Josef Martinez prima e Andrea Belotti dopo, archiviano definitivamente la gara con un destro sinistro micidiale.

Il venezuelano ha vita facile, lasciato completamente libero dal muro nemico non deve far altro che ricevere l’assist di Acquah, proseguire dieci metri palla al piede e infilare forte col destro un diagonale da posizione defilata. Il Gallo invece realizza forse uno dei gol più belli della sua carriera. Approfitta di un rimpallo nella trequarti amica, salta un uomo in velocità e dà il via ad una corsa forsennata fino alle falde della porta friulana. Troppo lo strapotere fisico dell’ex Palermo per essere contenuto dalla già demoralizzata difesa dell’Udinese, che si trova a dover fare i conti con uno degli attaccanti più in forma del campionato intero.

Siamo al minuto 56 e come spiegato la partita è virtualmente già chiusa. Udinese e Torino attendono il fischio finale, mentre lo Stadio (esempio più che virtuoso) continua ad inneggiare senza remore verso i propri ragazzi o forse, per meglio dire, verso la propria città. In quella settimana ricorre difatti il quarantesimo anniversario dal terremoto del ‘76 che distrusse buona parte del Friuli collinare.

Prima del calcio d’inizio c’è ancora spazio per l’ultimo gol del Torino. La panchina granata la firma ancora Martinez (doppietta per lui), abile ad approfittare di uno scellerato disimpegno avversario. Il match termina così, l’Udinese – merito anche della debacle incassata – riuscirà a salvarsi per il rotto della cuffia. Il Torino, concluderà dodicesimo un campionato senza infamia e senza lode e che vedrà nella sfida della Dacia Arena l’apparizione più felice della propria stagione.