2014
Verso Brasile 2014, Corea del Sud: il mito Hong Myung-Bo ha nelle mani una Nazione
La compagine asiatica punta sulla storica bandiera come c.t., tante le incognite
MONDIALI COREA DEL SUD – La Corea del Sud rappresenta ormai una costante della fase finale dei Mondiali, alla quale si qualifica ininterrottamente dall’edizione messicana del 1986. I ricordi del 2002, col memorabile quarto posto ottenuto nei Mondiali di casa, appaiono lontani anni luce e la rosa scelta da Hong Myung-Bo, capitano della Corea proprio in occasione del Mondiale del 2002, risulta tanto rinnovata quanto da testare in una competizione così importante: lo stesso girone di qualificazione ha palesato in qualche modo i limiti della Nazionale delle Tigri asiatiche, approdata al Mondiale solo grazie alla migliore differenza reti rispetto all’Uzbekistan. La speranza di sorprendere è affidata in toto ad un pezzo di storia della Corea del Sud, Hong Myung-Bo, ed alla voglia di stupire di un gruppo dall’età media molto bassa, con un solo elemento che supera i 30 anni di età.
IL CONDOTTIERO, HONG MYUNG-BO – Proprio per sancire una discontinuità rispetto alle prestazioni talvolta opache in fase di qualificazione la Federazione ha optato per un uomo simbolo del calcio coreano, colui che meglio di chiunque altro può rappresentare la storia calcistica di questo Paese: Hong Myung-Bo è a tutti gli effetti una leggenda in Corea del Sud, capace di vestire la maglia della Nazionale in quattro edizioni diverse dei Mondiali e recordman di presenze, proverà a trarre il meglio dalla rosa scelta per l’esperienza brasiliana. Le idee tattiche dell’ex difensore appaiono chiare in partenza, il suo 4-2-3-1 infatti punta perlopiù sulla rapidità nelle ripartenze e sull’impreveidbilità degli uomini alle spalle dell’unica punta: sulla carta il potenziale offensivo della Corea peserà su Lee Chung-Yong e su Son Heung-Min sulle fasce e sulla visione di gioco di Koo Ja-Cheol, già capitano della Nazionale nonostante la giovane età. Osservando la composizione della rosa coreana emerge la forte attenzione rivola ad oriente da parte della Germania calcistica: ben 5 elementi sono infatti impegnati in Bundesliga, così come sono 5 i giocatori appartenenti a club inglesi.
LA STELLA, SON HEUNG-MIN – Molte delle speranze coreane di poter sorprendere in Brasile passano dai piedi e dalla rapidità di Son Heung-Min, già elemento chiave della Nazionale nonostante si tratti di un classe ’92. L’esplosione con la maglia del Bayer Leverkusen, con 10 reti e 4 assist nell’ultima Bundesliga, fanno di Son l’elemento di maggior valore tecnico della rosa a disposizione di Hong Myung-Bo: il suo posto in campo è quello di ala sinistra, pronta ad accentrarsi per far male alle difese avversarie data soprattutto la capacità di andare al tiro con entrambi i piedi con efficacia. La storia del ragazzo è quella di un predestinato: l’Amburgo decise di portarlo in Germania già nel 2008, quando aveva appena 16 anni, e lui ha ripagato con ottime prestazioni tanto da attirare le attenzioni del Leverkusen e da portare così 10 milioni di euro nelle casse dell’Amburgo.
LA SORPRESA, JI DONG-WON – Una delle incognite in vista del Mondiale appare quella relativa all’unica punta nel 4-2-3-1: non è un caso se il commissario tecnico ha optato per convocare un elemento come Park Chu-Young, nonostante la disastrosa stagione in Inghilterra, a testimoniare le poche opzioni in avanti. Tra i tanti dubbi e le incognite però spicca, come speranza per il futuro, il nome di Ji-Dong Won. Si tratta di un attaccante che, nonostante il fisico da centravanti puro, ama svariare e agire di sponda più che finalizzare e il Borussia Dortmund ha visto in lui una possibile occasione mettendolo sotto contratto in vista della prossima stagione. Nell’ultimo campionato Won ha giocato in Premier nella prima fase della stagione, col Sunderland, per poi vestire la maglia dell’Ausburg in Bundesliga attirando su di sé, come detto, le attenzioni del Borussia Dortmund grazie alle proprie caratteristiche di attaccante completo e funzionale alle dinamiche dell’intero reparto.
L’UOMO MERCATO, SON HEUNG-MIN – Sul piano del mercato, detto dell’approdo già sancito di Ji-Dong Won al Borussia Dortmund, il nome più accattivante potrebbe essere quello dell’uomo più rappresentativo della Corea al prossimo Mondiale. Sul conto di Son Heung-Min, infatti, si sarebbero informati importanti club con l’intenzione di strapparlo al Bayern Leverkusen dopo l’ottima stagione in Bundesliga e anche in Serie A gli operatori di mercato non hanno potuto fare a meno di notare le doti del giovane coreano: persino la Juventus campione d’Italia starebbe valutando con attenzione il profilo dell’attaccante, legato comunque con un lungo contratto (fino al 2018) al club tedesco. Il lungo contratto e l’alta valutazione non spengono però l’interesse su di lui: al di là della Juventus anche Liverpool e Arsenal avrebbero chiesto informazioni sul giocatore. I Gunners, in particolare, vorrebbero rifarsi dopo il flop di Park nell’ultima stagione: l’ex del Monaco, infatti, ha rescisso il proprio contratto con l’Arsenal e cercherà adesso una nuova avventura per riscattarsi, puntando magari sulla vetrina costituita dal Mondiale.
L’ULTIMO MONDIALE – Per la Nazionale asiatica si tratta del nono Mondiale, l’ottavo consecutivo, e ripetere il risultato dell’edizione del 2010 sarebbe già un traguardo di tutto rispetto per gli uomini di Hong Myung-Bo: in Sudafrica la Corea del Sud arrivò agli ottavi di finale dopo aver ben figurato nel Gruppo B. Decisiva risultò la vittoria al debutto contro la Grecia, per 2-0, che assieme al pareggio con la Nigeria permise alla Nazionale allora guidata da Huh Jung-moo di arrivare al secondo posto del gruppo alle spalle dell’Argentina. Agli ottavi di finale i coreani impattarono sull’Uruguay, pur ben figurando, perdendo per 2-1 puniti da Suarez.
DOVE PUO’ ARRIVARE LA COREA DEL SUD – I fasti del quarto posto ottenuto nel 2002 appaiono ormai mitologia e già ripetere il Mondiale del 2010 sarebbe un risultato di tutto rispetto se non addirittura miracoloso. Il Gruppo H vedrà la Corea del Sud alle prese con due Nazionali chiaramente più forti come Russia e Belgio e con l’Algeria, quest’ultima potrebbe essere sulla carta l’unica formazione con cui la squadra di Hong Myung-Bo partirà per giocarsela alla pari: arrivare agli ottavi significherebbe approfittare di un passo falso di Russia e Belgio, ipotesi difficilmente pronosticabile.