2014
Verso Brasile 2014, Costa Rica: i Ticos pronti a far ballare l’Italia
Poche chances per i centroamericani che però hanno in Campbell la grande speranza
Quando nello scorso mese di dicembre l’urna ci ha regalato la Costa Rica molti come me hanno tirato un sospiro di sollievo. Inghilterra e Uruguay, le altre due Nazionali che completano il girone D, hanno grande blasone e numerose bocche di fuoco che incutono timore. Di sicuro il Costa Rica porterà colore e musica dei propri tifosi, una nazione stupenda che è diventata la meta di molti italiani che, a differenza di Prandelli, conoscono bene questo Paese del centro-America. Una sorta di paradiso tropicale dove si riesce a condurre una vita dignitosa anche con pochi euro. Pepe Crow ha inciso una delle canzoni più famose in Costarica che recita cosi: “Turrialba bello, il mio Punta Arenas, con te non ho mai sentito dolore, Cartago, Heredia, Limon Grecia e Alajuela mia ispirazione. Ho tanta voglia di tornare”. In realtà c’è chi andandosene ha costruito la propria fortuna professionale come Bryan Ruiz, un passato tra Twente e Fulham, nell’ultima stagione in prestito al Psv Eindhoven. Più talento lo si ha nei piedi di Joel Campbell che ha messo in grande difficoltà il Manchester United negli ottavi di Champions League. Un altro punto di forza lo si scova nel portere Keylor Navas che nell’ultima Liga spagnola si è classificato sul podio della classfica di rendimento nel suo ruolo.I costaricani vengono chiamati ‘Ticos’ per la loro apertura mentale, infatti il Costa Rica è famoso per aver eliminato l’esercito. Difficile, se non impossibile, ipotizzare una qualificazione alla fase successiva. Ma il Costa Rica può giocare senza pressioni e far ballare di gioia i propri tifosi. Unico neo che ha agitato la preparazione al Mondiale riguarda il caso del portiere Esteban Arvalado. Il venticinquenne, che gioca in Olanda con l’AZ, non può esere considerato un ragazzo tranqullissimo avendo avuto numerosi problemi giudiziari. Il ct Pinto lo ha convocato a furor di popolo ma c’è chi giura che lo spogliatoio non ha digerito bene questa chiamata.
L’ALLENATORE, JOSE’ LUIS PINTO – Il commissario tecnico Josè Luis Pinto è colombiano e ha 61 anni. Ha iniziato la sua carriera professionale in patria nel lontano 1984 alla guida dei Millionarios, storico club colombiano. Tredici anni dopo la prima esperienza lontano da casa all’Allianza Lima in Perù senza grandissimi successi ottenuti. Aveva già allenato la nazionale costaricana nel 2004 prima di riprendere il suo posto nel 2011. Attua un calcio molto difensivo con tre difensori centrali coperti da due mediani molto ‘bassi’. Del resto, è costretto a fare di necessità virtù: poca qualità negli uomini di centrocampo chiamati più a dei compiti di rottura dell’azione avversaria.
LA STELLA, BRYAN RUIZ – L’attaccante in forza al Psv Eindovhen, Bryan Ruiz, è senza dubbio uno degli elementi di maggiore portata tecnica di tutta la Nazionale. Ruiz è una seconda punta abile tecnicamente ma anche molto forte fiscamente a fronte del 1,88 che gli permette di avere un’ottima difesa del pallone. Ruiz ha esperienza a livello europeo avendo indossato la maglia del Twente e affrontato l’Inter in Champions ma non solo: ha maturato esperienze anche in Belgio nel Gent e in Premier League con il Fulham, titolare del suo cartellino. Bryan Ruiz è ritornato in Eredivisie dopo l’esperienza durata due anni e mezzo in Premier League, a Londra con il Fulham. In questa nuova avventura olandese ha vestito la maglia biancorossa dei Boeren. Non segna molto ma fa segnare ed è un elemento da tenere sotto osservazione.
L’UOMO MERCATO, KEYLOR NAVAS – Il Costa Rica è una formazione che, nonostante i suoi limiti tecnici, subisce pochissimi gol, almeno andando a spulciare il suo cammino nel girone eliminatorio. Gran parte del merito risiede nel poter usufruire di un portiere forte e sicuro come Keylor Navas del Levante. Il club valenciano ha subito solomente 37 gol in 39 partite, un dato che ha portato Navas sul taccuino di diverse squadre sia della Premier League che dalla Liga Spagnola. Navas ha un altro anno e di contratto ma il suo agente, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, ci ha prospettato la possibilità di un addio. In Italia era stato accostato al Milan, in Inghilterra piace al Tottenham e in Spagna all’Atletico di Madrid che aveva pensato a lui per il dopo-Courtois. Il Levante gongola e spera di vedere aumentato il prezzo del cartellino di Navas come conseguenza di un Mondiale giocato da protagonista.
LA GIOVANE PROMESSA, JOEL CAMPBELL – Dalla trequarti in su, il Costa Rica può disporre di giocatori di buon livello. Il migliore, in senso assoluto, è Joel Campbell. Classe 92′, Joel è un talento cristallino di proprietà dell’Arsenal ma nell’ultima stagione ha fatto vedere grandi cose in Grecia con la casacca dell’Olympiakos. Può disimpegnarsi bene sia da esterno d’attacco che da seconda punta, fondamentale sarà non lasciargli campo per sfruttare le sue due doti principali: estro e rapidità di esecuzione. Campbell, se in giornata, è molto difficile da marcare e crea spesso la superiorità numerica. Lui stesso ha rivelato che l’ultima stagione ad Atene è stata una tappa fondamentale della sua carriera e vorrebbe rimanere li per un’altra stagione a meno che Wenger decida di inserirlo nella già fornita batteria di qualità delle punte dell’Arsenal.
PALMARES E ULTIMO MONDIALE – Il Costa Rica, pur non essendo molto conosciuto a livello internazionale, gode di buona tradizione calcistica. Il futbol è lo sport più seguito e giocatori come Paulo Wanchope rimarrano scalfiti a fuoco nella storia della Nazionale. Nel Mondiale 2006 si è registrata l’ultima apparizione quando il sopracitato attaccante realizzo una doppietta inutile ma prestigiosa contro la Germania padrone di casa. Dopo un esordio tutto sommato incoraggiante, i ‘Ticos’ rimediarono due pesanti sconfitte contro Ecuador e Polonia salutando la competizione con zero punti, peggior risultato di sempre per i coastaricani. Più fortuna la hanno avuto nelle competizioni continentali e infatti sono ben 3 le Gold cup vinte anche se l’ultima risale al lontano 1989.
DOVE ARRIVERA’ – Quando devi affrontare, Inghilterra, Italia e Uruguay in ordine di calendario, puoi coltivare ben pochi sogni di gloria. L’obiettivo principale sarà quello di giocare senza pressioni e non finire il girone a zero punti. Campbell e Ruiz conoscono molto bene l’Inghilterra, i suoi pregi e i suoi difetti. Il desiderio celato di Pinto è che le altre tre Nazionali del girone sottovalutino l’impegno, errore che a questi livelli puoi pagare caro.