Dinamo chie?!? Alla scoperta degli ucraini - Calcio News 24
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2015

Dinamo chie?!? Alla scoperta degli ucraini

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Precedenti, punti deboli, punti di forza e altro della Dinamo Kiev, avversaria della Fiorentina in Europa League

DINAMO KIEV – La Futbol’nyj Klub Dynàmo Kyïv ha già un nome che vuol dire storia, peccato però che gli ucraini negli ultimi anni siano arrivati in fondo a poche competizioni europee e i fasti del 1998-1999 sono lontanissimi, allora infatti la compagine di un giovane Shevchenko arrivò in semifinale di Champions League e venne eliminata dal Bayern Monaco. E’ inutile stare a ricordare il passato, la Dinamo Kiev è stata una delle squadre più forti del blocco sovietico e qui hanno giocato alcuni tra i giocatori più forti della storia dell’URSS. Adesso in pratica è cambiato tutto, perché è caduto il Muro di Berlino – non proprio una breaking news, diciamo – e in Ucraina da un po’ di anni comanda lo Shakhtar Donetsk; in questa stagione, complice anche l’instabile situazione politica interna, gli arancioneri però sono attardati in classifica e la Prem’er-Liha è nelle mani della Dinamo Kiev, prima con sette punti di vantaggio. La Dinamo arriva alla sfida con la Fiorentina dopo aver finito il girone al primo posto e aver eliminato a fatica il Guingamp (1-2 e 3-1), avversario dei viola nei gruppi, e aver addirittura esagerato con l’Everton: pari per 1-1 a Liverpool e roboante 5-2 all’Olimpijs’kyj. Di certo, comunque, ai toscani poteva andare peggio.

PUNTO DI FORZA – Attenzione però a sottovalutare gli ucraini, cosa che viene quasi spontanea dopo aver eliminato il Tottenham e la Roma (la Fiorentina difatti ha avuto il cammino più difficile di tutte, finora): gli ucraini hanno innanzitutto il fattore campo dalla loro dato che in Europa a Kiev hanno vinto sempre e mai con meno di due gol di scarto. In casa la formazione allenata da Sergey Rebrov è una macchina da guerra, e si perdonerà l’immagine. La Dinamo riesce a coprire e ripartire sfruttando gli spazi lasciati dagli avversari e inoltre può fare affidamento su un tifo caldo sebbene non troppo nutrito. A proposito di caldo, non è da sottovalutare l’aspetto climatico anche se la temperatura oscillerà intorno ai cinque gradi, non troppi invero. E’ proprio il freddo una delle motivazioni per cui da dicembre fino all’otto marzo non si è giocato in Ucraina, la Dinamo ha sfruttato la sosta per rimettersi in forma e viene da un filotto di vittorie incredibile che, unito alla leadership in campionato, è un punto di forza niente male soprattutto a livello di morale. Fermarsi agli aspetti extra-campo sarebbe riduttivo: Rebrov ha dato un bel gioco ai suoi e il 4-2-3-1 degli ucraini può contare su giocatori di qualità come Yarmolenko, Veloso, Dragovic o Lens.

 

PUNTO DEBOLE – Guardando i nomi verrebbe da dire la difesa perché il titolare è quell’Antunes che da noi ha fallito sia a Roma che a Lecce: a prima vista i giocatori della Dinamo sembrano lenti dietro, ma non è facile dirlo perché finora non hanno mai incontrato squadre con il potenziale offensivo della Fiorentina sebbene, andando a vedere le gare di Europa League nella fase a eliminazione diretta, la Dinamo abbia sempre subito almeno un gol. Le trasferte non sono il forte della banda di Rebrov, che comunque in alcuni casi pecca di quello di cui hanno sempre peccato le formazioni post-sovietiche, rendendole quasi un luogo comune su campo da calcio: hanno poca continuità e non riescono a far emergere la propria esperienza nelle partite che contano. Sembra sempre che alle ucraine specialmente manchi sempre qualcosa per essere pronte per certe sfide. Il centrocampo della Dinamo Kiev, poi, non è questo muro invalicabile specialmente se si hanno campioni come Salah.

GIOCATORE SIMBOLO – Senza ombra di dubbio il giocatore che meglio rappresenta la Dinamo Kiev è Andriy Mykolaiovich Yarmolenko, nato in Russia nel 1989 tre settimane prima la caduta del Muro e ucraino a tutti gli effetti. Può giocare sia come esterno di centrocampo che d’attacco o come seconda punta e, volendo azzardare uno di quei paragoni che di solito portano iella, ricorda per caratteristiche il primo Shevchenko. Molto veloce, abile a calciare con entrambi i piedi, tecnica sopraffina, Yarmolenko è un’arma in più per la Dinamo Kiev: è il capocannoniere della Prem’er-Liha con 11 gol e forma un attacco formidabile assieme a Artem Kravets e Jeremain Lens, sebbene ultimamente Rebrov faccia spesso giocare il polacco Lukasz Teodorczyk. Yarmolenko ha praticamente tutto e ancora non si capisce come mai giocatori ucraini dotati tecnicamente come lui o Evgeny Konoplyanka del Dnipro non siano approdati al grande calcio.

I PRECEDENTI – La Fiorentina ha un buon ruolino di marcia sia con la Dinamo Kiev che con le ucraine in generale, dato che in due occasioni contro i biancoblu ha passato il turno: il primo nella Coppa dei Campioni 1969-70, vittoria per 2-1 a Kiev e 0-0 in casa, il secondo nella Coppa UEFA 1989-90 in cui si qualificò con un 1-0 al Franchi e uno 0-0 in Ucraina. La Viola ha eliminato anche il Dnipro in due occasioni, nella doppia sfida della Coppa UEFA 2001-02 e l’anno scorso sempre in Europa League nei gruppi. La Dinamo Kiev invece conta 16 precedenti con le italiane: in bilancio 2 successi ucraini, 3 pareggi e 9 vittorie delle nostre formazioni che hanno sempre passato il turno nelle doppie sfide con la squadra di Kiev (solo i due con la Fiorentina risalgono al periodo URSS).