2014
Argentina, Crespo: «Sabella democratico, Messi risolutore»
L’ex Inter e Parma parla della sua nazionale a Brasile 2014
CRESPO ITALIA ARGENTINA SERIE A – In Italia da quasi vent’anni, Hernan Crespo passerà dal ruolo di commentatore tecnico a quello di allenatore la prossima stagione, vedrermo quale sarà la sua panchina. Intanto Crespo ha dichiarato: «Devo far fruttare gli ottimi voti presi a Coverciano. Mi piace fare il commentatore, ma il mio futuro è allenare. La prossima stagione mi vedrete su un panchina e voglio partire dai giovani. In Argentina c’è un detto: l’esperienza è un pettine che ti danno quando sei calvo, io voglio usare la mia esperienza già da adesso».
NOVE – Crespo ha aggiunto: «Non bisogna mai criticare un grande numero 9, si va sempre incontro a una figuraccia. Higuain aveva già mostrato quanto vale e nella gara più importante ha trasformato un rimpallo in un gran gol. Se Higuain mi somiglia? In Argentina se uno salta l’uomo parlano subito di nuovo Maradona. Lasciamo che Higuain sia lui e basta. Mi inorgoglisce che quando nasce una punta in Argentina la paragonino a me o Batistuta. Comunque Higuain è una punta completa: più bravo di me nel gioco collettivo, meno nei colpi di testa».
DELUSIONI – Ancora Crespo: «Per parlare di delusioni bisogna vedere quali sono le aspettative in un Mondiale. Intanto ho visto Argentine che giocavano benissimo ma non sono arrivate così lontano e questa è in semifinale dopo 24 anni. Sabella ha trovato equilibrio tra il gioco e i fuoriclasse. C’è però chi si sacrifica per far andare meglio la squadra, c’è bisogno di qualcuno che gioca peggio per far giocare meglio gli altri. Di Maria era il collante e ora è dura. Ma ricordiamoci che c’è sempre Leo Messi. Anch’io mi sarei sacrificato volentieri per lui, purtroppo però ho giocato nell’era di mezzo tra lui e Maradona».
MESSI – Crespo ha proseguito: «E’ inevitabile pensare che la partita prima o poi la risolva Messi. Quanto a Sabella lo conosco bene, dal River a vice Passarella. E’ un tecnico democratico, gli piace avere un colloquio coi giocatori. Quella di Messi non è stata una ribellione, può avergli detto che lui gioca meglio con il tridente. Per andare avanti l’Argentina deve pensare solo all’Olanda adesso, perché è da brividi la finale al Maracana. Questa non è la solita Olanda: ti aspetta e poi parte con Robben e compagnia bella».
ELITE – «Amo l’Italia e se la critico la faccio con affetto. Al di là dei risultati, s’intuisce che nella Nazionale qualcosa non ha funzionato all’interno. Fanno arrabbiare gli alibi, non puoi dire di aver perso con la Costa Rica per il caldo così come per i troppi stranieri. Discorso lungo ma rispondo con una frase sentita da Maldini: se uno è bravo, fa il titolare anche a 16 anni. L’Italia è una elite e ha fatto scuola, tutti hanno capito che per vincere prima bisogna sapersi difendere» ha concluso Crespo a La Gazzetta dello Sport.