Gilardino: «Mi riprenderò l'Italia. Juventus? Tutto possibile. Milan...» - Calcio News 24
Connect with us

2014

Gilardino: «Mi riprenderò l’Italia. Juventus? Tutto possibile. Milan…»

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

gilardino italia ifa

Le parole dell’attaccante del Genoa tra delusione azzurra, retroscena e rinascita.

ITALIA GENOA GILARDINO – Campione del Mondo nel 2006, Alberto Gilardino non è riuscito a convincere il commissario tecnico Cesare Prandelli a convocarlo per i Mondiali in Brasile. L’attaccante del Genoa, deluso per l’esclusione, non si arrende e conta di riconquistare la maglia azzurra: «Sono rimasto molto deluso, sarei ipocrita a dire il contrario. Non discuto la scelta, spetta al c.t. farla. Certo, sono convinto di aver fatto di tutto per meritarmi il Mondiale. I 15 gol con il Genoa sono arrivati nonostante il campionato altalenante del mio club e gli infortuni subiti. In campo ho sempre lottato su ogni pallone, ho dato tutto, giocando anche con la mano fratturata. Non è bastato, pazienza. Vorrà dire che farò ancora di più e mi riprenderò la maglia azzurra. Resta l’amarezza, ma non è legata alla decisione tecnica. Se mi aspettavo una telefonata di Prandelli? Sì: sono stato un suo giocatore, tra club e Nazionale, per quasi 10 anni. Avrei apprezzato il gesto, ma forse sono io che ho una visione più romantica del calcio. Del gruppo in Brasile un compagno mi ha scritto un sms di sostegno. Non vi dico chi», ha dichiarato Gilardino ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

IL CAMMINO – «Può stupire: è stato fatto un gran lavoro da Prandelli. Anche sul piano fisico: saranno gli altri a soffrire il nostro passo. La Confederations ci ha fatto capire tante cose. C’è il giusto mix di esperienza e spregiudicatezza. Balotelli? Mario è un attaccante super e sa dividere gli spazi. Preferisce stare più lontano dalla porta solo perché sa bene che da quella posizione può far male in modo imprevedibile. Immobile, Cerci, Insigne e Cassano? Hanno meritato la convocazione dopo una stagione fantastica. Farò il tifo per loro, poi da settembre ritorniamo in competizione per la maglia azzurra».

RETROSCENA E RINASCITA – «Che cosa non ha funzionato al Milan? Primi due anni alla grande poi non hanno più creduto in me, ma credo che il Gilardino di allora non sia il Gilardino di oggi quindi mi prendo le mie responsabilità. Potevo passare alla Juventus? Non mi spaventano le nuove sfide, ma ora sono del Genoa: ambiente stupendo e i tifosi mi fanno sentire importante. Nel mercato può accadere di tutto. Sarà il mio nuovo procuratore (Luca Puccinelli, ndr) a gestire il tutto. C’è anche un’altra persona che nell’ultimo anno e mezzo è stata fondamentale. Il motivatore Alberto Ferrarini? Sì, ma non è un motivatore. Lui ha fatto risvegliare l’indiano che è in me, una cosa che non si può spiegare. Facciamo dei lavori particolari, l’ho seguito bene e mi ha fatto scoprire un nuovo mondo. Ferrarini mi ha sprigionato dentro una energia positiva incredibile. Il Mondiale è andato? Beh, c’è Francia 2016. In fondo l’Europeo l’ho giocato e vinto solo con l’Under 21.  Mi sento bene e forte, magari non il numero uno».