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2014

Italia, Prandelli: «Abbiamo bisogno di uno choc»

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prandelli allenamento giugno 2014 ifa

Le parole del ct azzurro in vista dei Mondiali in Brasile.

MONDIALI ITALIA PRANDELLI – Sbarcato ieri in Brasile, Cesare Prandelli offre pillole di ottimismo ai tifosi, preoccupati per il pareggio dell’Italia nell’amichevole col Lussemburgo, e suona la carica ai giovani, che possono lasciare il segno ai Mondiali: «Il campo di allenamento è ottimo. La struttura anche, ci sono tutte le condizioni ideali per iniziare la preparazione di questo Mondiale. Il mio stato d’animo è sempre riferito a quello che si è fatto e quello che si può fare. Dopo una partita c’è sempre un momento di riflessione, si analizzano gli errori e quando si capisce cosa si può migliorare, lo stato d’animo d’incanto diventa meraviglioso. Ho rivisto la partita e ho visto eseguire bene la traccia che avevo dato alla squadra. Non abbiamo subito ripartenze, non abbiamo avuto difficoltà a recuperare palla in alto, abbiamo creato quattro palle gol nitide e poi con Antonio (Cassano, ndr) abbiamo migliorato la fase offensiva, anche se eravamo un po’ sbilanciati. A volte ci si fa prendere troppo dalla critica, ma poi la realtà dei fatti conferma che le cose che avevamo chiesto sono state fatte», le prime impressioni del ct azzurro ai microfoni di “Tuttosport”.

FIGURACCE E MODULO – Pradelli ha messo poi le mani avanti in vista dell’ultima amichevole con il Fluminense, in programma stasera, e parlato del nuovo modulo con Verratti insieme a Pirlo: «L’anno scorso con Haiti abbiamo fatto una brutta figura e probabilmente la rifaremo anche quest’anno. Abbiamo bisogno di uno choc, anche perché nelle difficoltà si capisce ancora di più dove e come cambiare la squadra. Come stanno Paletta, Sirigu e Barzagli? I centrali difensivi hanno tutti qualche problemino, ma risolvibili. Ranocchia è stato portato per precauzione, così come Mirante. Contro la Fluminense affronteremo delle critiche e delle difficoltà, non abbiamo paura delle figuracce, ma vogliamo capire delle cose. Stiamo provando un giocatore in più a centrocampo e verificando questa eventualità, ma non abbiamo ancora deciso. Verratti? Tutti devono essere delle risorse, ma Marco sta diventando quello che gli avevamo richiesto. Quello che non dà punti di riferimento e aumenta la qualità del gioco. Tutti noi dobbiamo abituarci a vedere una squadra in grado di cambiare e osare qualcosa di diverso. Non siamo una squadra che può fare una partita basandoci sulle individualità, dobbiamo diventare squadra».

GIOVANI ALLA RIBALTA – L’allenatore ha evidenziato l’importanza di Balotelli e quella dell’entusiasmo dei giovani, come Darmian: «Da Mario mi aspetto la continuità che sta avendo in questi giorni. Si è presentato con una concentrazione massimale, ha una grande attenzione in tutti i particolari. Se tutti i giocatori avessero questa continuità nel complesso saremmo ancora più forti. Nessuno deve pensare di essere un protagonista, lui non deve pensare di doversi caricare i problemi della Nazionale sulle spalle, ma fare il suo. E se lo fa con determinazione e convinzione, allora tutto fila liscio. I giovani danno entusiasmo ed esuberanza. Li abbiamo scelti per questo e perché hanno le qualità, ma ci piace la loro incoscienza. Non deve essere tutto preordinato, ma deve avere l’ottimismo, l’esuberanza, la fantasia del ragazzo. Faccio un nome su tutti: Darmian, è arrivato in sordina e sta conquistando tutti. Sono felice di aver fatto queste scelte. Abbiamo ringiovanito la squadra, ma siamo al Mondiale ed è giusto così».

PARERI E OPINIONI – Infine, Prandelli ha commentato le parole di Mourinho, che vede l’Italia in finale, e parlato del contributo dei “senatori”: «Lunga vita a Mourinho! Il primo obiettivo è passare il turno, poi vediamo. Abbiamo detto che abbiamo programmato tutto, che vuol dire essere pronti. E noi dobbiamo farci trovare pronti. Buffon, Pirlo, De Rossi, che contributo possono dare? Mi piace ascoltare i protagonisti di storiche vittorie. Abbiamo ascoltato Lippi che ci raccontava i momenti significativi. Gigi racconta storie diverse, Andrea altre ancora. Una squadra è vincente quando non si pone limiti mentali, quando si prepara mentalmente a raggiungere i massimi obiettivi. Preoccupato per il contorno extrasportivo del Mondiale? Ci auguriamo che sia una festa per tutti. Se tutti noi protagonisti regaleremo delle emozioni, tutti potranno attingere al Mondiale per un momento di gioia. Qui il calcio è allegria e spontaneità, speriamo di regalare emozioni anche a chi sta peggio».