2012
Napoli, De Laurentiis a MP: “Ora largo ai giovani. Sugli stadi…”
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato anche ai microfoni di “Mediaset Premium” per fare il punto della situazione dopo il 3-0 rimediato contro la Juventus a Torino: “La Juventus è una grandissima squadra, assolutamente determinata, che non è stata logorata psicologicamente e fisicamente da una competizione come la Champions. Il Napoli resta una grande squadra, con giocatori fantastici ed un allenatore fantastico. Chiaramente, da quando ho visto uscire Maggio, c’era un segnale di allarme. Abbiamo avuto problemi di infermeria e, con questo tipo di calendario, è difficile scegliere dei sostituti, anche se ci sono e sono validi. Penso che nel giro di due partite il morale salirà , la psicologia tornerà ad essere in equilibrio, l’infermeria sarà svuotata dai doloranti, ma non scordiamoci dei nostri giovani molto validi, che sarà venuto anche il momento di utilizzarli. Serviranno più sostituti di qualità dal mercato? Sicuramente, ma dobbiamo sfruttare la meglio il potenziale presente. Fernandez è un giovane che nell’ultima gara col Catania ha fatto molto bene, è uscito per crampi nel finale. Fosse per me farei una squadra composta da tutti 18-27enni. Ci sono luoghi comuni un po’ logori sul fatto di dover fare tutto il percorso dalla C alla A. à? vero che potrebbe venire a mancare esperienza, ma a volte le stupidate si fanno anche quando si va avanti con l’età , ed allora tanto vale spezzare una lancia in favore dei giovani veri. Lo Juventus Stadium? à? veramente bello. Noi al San Paolo abbiamo sempre il pieno e riusciamo a far vivere un’atmosfera unica, nonostante la struttura sia del Comune e sia obsoleta perchè del ’49. Non ci sono i fondi per fare delle migliorie alla struttura, ma il San Paolo lo cambierei con pochi stadi. Il problema degli stadi bisogna vederlo sotto due aspetti: se riusciremo ad evitare questa recessione con il nostro governo tecnico e se la legge sugli stadi passerà o non passerà . Lo Juventus Stadium nasce dalle macerie di uno stadio che non esiste più e grazie a dei fondi che non sono più disponibili. La situazione è di recessione in tutta Europa, bisogna fare un po’ quattro chiacchere sincere e prendere delle decisioni su come rifondare il calcio, ma non in Italia, nel mondo”.