2015
Badelj e De Roon, gli insospettabili uomini copertina
La Fiorentina al comando della classifica di Serie A, lAtalanta vola: le regie di Milan Badelj e Marten De Roon
Vanno vanno, altroché se non vanno: la Fiorentina è addirittura al primo posto della classifica di Serie A dopo aver passeggiato sull’altra capolista Inter rifilandole tutti quei gol che non aveva subito in questo prorompente avvio di campionato, l’Atalanta è a quota 11 con Roma e Chievo e rimpiange amaramente i finali di gara con Inter (1-0, rete di Jovetic al 94’), Sassuolo (2-2, rigore fallito da Moralez, anche gli emiliani avevano sprecato dagli undici metri con Sansone) e Verona (1-1, gol di Pisano al 97’).
POCO RACCONTATI: MILAN BADELJ – Non sarà un caso se nell’unica gara in cui è stato escluso per scelta tecnica (sul campo del Torino) è arrivata la sola sconfitta subita dalla Fiorentina in questo campionato: il suo inizio di stagione non è stato senz’altro tra quelli più lucidi e lineari, espulso per doppia ammonizione contro il Genoa e costretto a saltare la trasferta di Carpi. Due vittorie ad ogni modo per la banda Sousa, poco male. Perché allora in copertina? Semplice: è pedina fondamentale per tradurre l’idea calcistica del suo allenatore in fatti. Guardate la splendida Fiorentina di Milano: 3-4-2-1, i due mediani (Badelj e Vecino) formano un vero e proprio quadrato con i due trequartisti (il rigenerato Borja Valero ed Ilicic), è un perimetro stretto fatto di qualità e palleggio dove il croato detta tempi ed eventuali sfoghi sulle corsie, soprattutto a sinistra dove l’impressionante marcia di Alonso è ora un fattore della Serie A. Milan Badelj (’89) è dunque la trasposizione in campo di quel che fu Paulo Sousa: totalmente inatteso, del resto al suo posto avrebbe dovuto svettare il colpo dell’estate viola Mario Suarez (al momento oggetto misterioso), ma – almeno questa è la sensazione – decisivo per la Fiorentina che sarà.
TOH, MARTEN DE ROON – Sei gare, 540 minuti più recupero per l’inamovibile gioiello di casa Atalanta: il direttore dell’area tecnica bergamasca Giovanni Sartori non aveva certo attirato simpatie con la doppia operazione in uscita – Baselli e Zappacosta – in direzione Torino, soprattutto in riferimento al primo, prodotto di lusso dell’oramai celebre settore giovanile nerazzurro. Quasi regalati a Cairo, si diceva, per dieci milioni di euro più bonus: tutto è diventato meno incomprensibile guardando all’opera Marten De Roon (’91), il colpo che l’Atalanta aveva piazzato e sapeva di poter sfoggiare in risposta alle inevitabili critiche del momento. L’olandese – prelevato dall’Heerenveen per appena 1.3 milioni di euro – è un regista super: corre e difende per l’intero arco della gara senza perdere lucidità in fase d’impostazione, ha l’innata intelligenza dell’equilibratore ragion per cui è una costante fonte di gioco. E’ grazie alla sua impressionante totalità di caratteristiche che Reja ad esempio può permettersi di schierare in mediana – oltre al tridente – un centrocampista dalla chiara attitudine offensiva (vedi aggressione degli spazi) come Jasmin Kurtic.
LE AMBIZIONI DI FIORENTINA ED ATALANTA – Sarà in grado la viola di resistere a queste altezze o soffrirà di capogiri da vertice? Arduo affermarlo ora se non ricordare come un campionato senza padroni sia da sempre il quadro giusto per la proliferazione delle sorprese. I problemi inevitabilmente arriveranno e, a certi livelli, di solito sono risolti dal talento: in tal senso, intendiamoci stiamo parlando di primissime posizioni, forse la Fiorentina è leggermente carente rispetto alla concorrenza e spetterà all’opera di Paulo Sousa trovare le giuste coordinate. Ancor più interessante il discorso inerente all’Atalanta: costruita bene sin dalle fondamenta, con un portiere fortissimo quale Marco Sportiello (’92) e la coppia Toloi – Paletta che è oggettivamente tanta roba per le dimensioni di una medio-piccola (quartultima forza del torneo un anno fa sotto la frustrante gestione Colantuono). Ma con Edy Reja è un’altra musica e questa squadra sembra aver trovato una precisa fisionomia: il resto lo fa un attacco che può valorizzare ancor più di quanto stia avvenendo la rapidità dei suoi esterni, Maxi Moralez ed il Papu Gomez – rispettivamente classe ’87 ed ’88 – hanno raggiunto la piena maturità della carriera e devono sfruttare questa chance di elevare le ambizioni della Dea. Il futuro è oggi. E già domenica Fiorentina ed Atalanta si affronteranno per fornirci alcune risposte. Sarà anche, tanto, Badelj contro De Roon. Gli insospettabili uomini da copertina.