2014
Assocalciatori, Tommasi: «Violenza? Bisogna applicare le leggi»
TOMMASI – Senza ipocrisia, ma con la stessa essenzialità che metteva in campo, Damiano Tommasi ha commentato il report sui giocatori minacciati, evidenziando anche che le vittime sono anche complici e solidali di un sistema sbagliato.
L’ANALISI – «Siamo i primi a metterci in discussione, ma con forza sosteniamo che non è accettabile minacciare un calciatore. Professionista, dilettante o peggio ancora giovane atleta. Poi abbiamo le nostre responsabilità. Sarebbe ora che le squadre di calcio siano date in mano a chi dimostra di avere un progetto funzionale allo sport e non ai propri interessi. Il calcio è divertimento. Non dimentichiamolo. Le istituzioni cosa devono fare? Applicare le leggi, che ci sono. Senza sconti oppure figli e figliastri. Faccio un esempio: sono stato testimone di una mega rissa in Galatasaray-Roma dopo una gara di Champions nel 2002. Se fossi stato presidente Uefa avrei escluso le due squadre per un anno dalle competizioni europee. Stessa cosa vale per i tifosi. La maggior parte dei tifosi è gente perbene. Non bisogna generalizzare. Il guaio è che sono schiacciati da una frangia estrema: la stessa che diventa “amica” del calciatore, gli chiede la maglia e poi se le cose vanno male pianta le croci sul campo. Sono questi i soggetti da isolare, non le coreografie o il calore», ha dichiarato il presidente di Assocalciatori ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.