Atalanta né perfetta né rassegnata: serve equilibrio (e la Champions è alla portata)
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Atalanta né perfetta né rassegnata: serve equilibrio (e la Champions è alla portata)

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Atalanta-Genoa serie A

L’Atalanta è ancora lì a lottare per la Champions nonostante la sconfitta. Si può migliorare, ma occhio ad estremizzare

L’Atalanta ha perso la sua imbattibilità interna contro la squadra più forte del campionato, ma nonostante ci sia rammarico anche per “come” è arrivata la sconfitta (superiorità dell’Inter sicuramente, ma soprattutto da errori individuali), si trova a soli due punti dalla zona Champions League: obiettivo che la Dea non è intenzionata tralasciare con la convinzione di giocarsela alla pari.

Che la squadra non abbia ancora espresso a pieno il suo potenziale è un dato di fatto, altalena in campo così come nei giudizi: tutti fenomeni fino a settimana scorsa e ora l’etichetta di squadra da metà classifica bollando chi fino a settimana scorsa era reputato elemento fondamentale.

Serve equilibrio nelle critiche costruttive così come nelle esaltazioni: un gruppo che si perde troppi errori propri, ma dall’altra parte con delle certezze che hanno bisogno di tempo per avere continuità. Sui problemi nerazzurri è un film già visto e rivisto che non va assolutamente sottovalutato, anche se ieri si è comunque affrontata l’Inter.

Perdere punti negli scontri diretti influenza, ma sono le piccole il vero fieno in cascina, e l’Atalanta ad eccezione del Frosinone ha svolto comunque il suo dovere anche in partite sporche: non bisogna dimenticarsi che l’anno scorso la Coppa dei Campioni mancò proprio per questo motivo (così come l’Europa sfumata due anni prima). Sarà una battaglia, ma la Dea è lì, e per quanto il lavoro sia abbondante non bisogna abbattersi: un piatto di pasta cotta a puntino con un sugo (alias, gli scontri diretti) ancora da sistemare.