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Atalanta, Palladino ha cambiato il rendimento in casa: ora il tecnico della Dea deve arrivare ad un’altra svolta
Atalanta, la nuova era Palladino è iniziata sicuramente nel migliore dei modi. Ora c’è la necessità di cambiare passo anche in trasferta
Il 2025 dell’Atalanta si chiude con un segnale chiaro e incoraggiante: la Dea ha finalmente ritrovato il feeling con il proprio stadio. Dopo diverse stagioni in cui il fattore campo non aveva rappresentato un vero valore aggiunto, l’arrivo di Raffaele Palladino in panchina ha completamente cambiato la tendenza. Il Gewiss Stadium, oggi ribattezzato New Balance Arena, è tornato a essere un punto di forza, come dimostrano i numeri delle prime settimane del nuovo corso.
Con Palladino alla guida, l’Atalanta ha ottenuto quattro vittorie su quattro nelle gare casalinghe, senza concedere pareggi né sconfitte. Un rendimento impeccabile, impreziosito da successi contro avversari di primo piano, tra cui spicca quello contro il Chelsea campione del mondo. Dati che non solo sorprendono, ma che risultano addirittura superiori a quelli fatti registrare in passato da allenatori come Gian Piero Gasperini e Ivan Juric, entrambi andati spesso in difficoltà tra le mura amiche.
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Nel 2025, Gasperini aveva raccolto soltanto tre vittorie interne in sei mesi, con sei pareggi e cinque sconfitte. Juric, subentrato in estate, aveva migliorato solo in parte il bilancio, chiudendo con due successi, cinque pari e una sconfitta. Palladino, invece, ha impiegato appena un mese per superare entrambi, dando all’Atalanta un’identità più solida e convincente in casa.
Il dato è significativo anche dal punto di vista storico. Negli anni, lo stadio nerazzurro ha cambiato più volte nome — Brumana, Comunale, Atleti Azzurri d’Italia, Gewiss Stadium, fino all’attuale New Balance Arena — ma raramente ha rappresentato un vero fortino. Al di là di singole imprese memorabili, come il 5-0 al Milan nel 2019, il rendimento interno era spesso inferiore alle aspettative. Come sottolinea il Corriere Bergamo, con Palladino qualcosa sembra essersi finalmente rotto: maggiore compattezza, intensità e qualità di gioco stanno riportando entusiasmo sugli spalti.
Resta però un aspetto da sistemare: il rendimento in trasferta. Se l’Atalanta di Gasperini compensava le difficoltà interne con grandi exploit lontano da Bergamo, la versione di Palladino ha mostrato fragilità esterne, evidenziate dalle sconfitte contro Verona in campionato e PSG in Champions League. Ora, le ultime due partite dell’anno offriranno un test importante: prima la trasferta sul campo del Genoa, poi la sfida all’Inter in casa. Due banchi di prova fondamentali per capire se la Dea ha davvero cambiato marcia.