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2015

Robben fa causa per spot con van Persie

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robben bayern monaco agosto 2015 ifa

L’olandese protagonista inconsapevole di una pubblicità in Turchia

“Pecunia non olet” e Arjen Robben questo lo sa bene: il denaro non ha odore e, anche quando già ne hai abbastanza, fa sempre comodo averne in più. Sarà per questo motivo che in queste ore la stella olandese del Bayern Monaco starebbe rimuginando sulla possibilità di portare in tribunale la Yandex, una compagnia russa che lavora nel campo informatico (è soprattutto un motore di ricerca molto utilizzato nell’Est Europa ed ha sedi ovunque da quelle parti) da qualche tempo main sponsor del Fenerbahce. La Yandex nelle ultime settimane ha lanciato uno spot pubblicitario in Turchia che ha per protagonista Robin van Persie, grande acquisto estivo della squadra di Istanbul e, in maniera del tutto indiretta, anche lo stesso Robben (che evidentemente non era a conoscenza fino a qualche giorno fa dell’esistenza di uno spot in cui veniva menzionato il suo nome). 

FENERBHACE: LA PUBBLICITA’ CON VAN PERSIE E… ROBBEN – La pubblicità, in poche parole, racconta di due tifosi del Fenerbahce che discutono circa i vari nomi accostati sul mercato alla propria squadra, tra questi appunto quello di Robben. Uno dei due allora propone una scommessa: qualora Robben dovesse arrivare davvero al Fenerbahce, l’altro dovrà mettersi in bikini in spiaggia. Irrompe poi sulla scena van Persie in persona che fa pubblicità al prodotto (dicendo loro di cercare su Yandex o una roba del genere). Lo spot si conclude col perdente della scommesa in bikini che lascia intendere come Robben sia davvero arrivato al Fenerbahce. Fin qui nulla di strano.

BAYERN MONACO: ROBBEN FA CAUSA ALLA YANDEX? – Nelle ultime ore in Turchia è però circolata la voce di una possibile causa legale tra Robben e la società russa. Il motivo? Uso indebito del proprio nome senza autorizzazione. Robben insomma l’avrebbe presa male, anzi malissimo, e pare che voglia ottenere un indennizzo (cioè soldi) per l’utilizzo dei diritti d’immagine. Ruolo marginale della faccenda è quello di van Persie invece: il connazionale di Robben è semplicemente stato al gioco ed ha fatto pubblicità al prodotto, così come il Fenerbahce gli avevo chiesto al momento del suo approdo in Turchia. Dietro pagamento, ovvio, perché “pecunia non olet”, poco ma sicuro.