2015
Tevez: «Juventus, soffro a vederti così»
L’attaccante del Boca Juniors sull’addio: «Avevo dato tutto»
Ha sognato tutti i giorni di tornare al Boca Juniors. Carlos Tevez è uscito allo scoperto e lo ha fatto ai microfoni de La Cornisa TV: l’Apache ha, infatti, spiegato la scelta di lasciare la Juventus per tornare in Argentina. «Amo il Boca, vedevo che attraversava una fase difficile e allora ho scelto di tornare per dare una mano. Essere il giocatore più amato ti aiuta, ma se sbagli ti criticano ferocemente. Alla Juventus avevo dato proprio tutto. Mi faceva male vedere il Boca arrancare, allora ho chiesto di andare via. Andavo a dormire pensando al giorno in cui sarei tornato alla Bombonera. Tanto la Champions League l’avevo già vinta… Un club cinese mi ha offerto 20 milioni all’anno, ma i soldi non contano niente», ha dichiarato Tevez.
CARRIERA – Poi ha ripercorso alcune tappe della sua carriera, partendo ovviamente dall’ultima, cioè l’esperienza alla Juventus: «Sto seguendo la Juventus, soffro a vederla così. Ho lasciato un pezzo di cuore lì. Pirlo? Giocava come un 18enne. Come Buffon, un fuoriclasse. Hanno vinto tutto e Buffon ha giocato addirittura 5 Mondiali… Ho giocato in società fantastiche come la Juventus, il Manchester United e il Manchester City. I loro dirigenti amano la società per cui lavorano e questo fa la differenza. West Ham? Non ho mai esultato contro. I tifosi mi amano perché li ho salvati dalla retrocessione, il rapporto è intatto».
RETROSCENA – Poi è tornato a parlare dei suoi errori e della lite con Roberto Mancini ai tempi del Manchester City: «Nel 2011 non potevo giocare a calcio: mangiavo di tutto ed ero in sovrappeso di 8kg. Da quel momento ho imparato a dare il meglio. Lite con Mancini? Nessuno sa la verità: una volta mi ha fatto scaldare a lungo, poi anziché mettere un attaccante ha messo un centrocampista, De Jong. Gli ho detto che ero pronto, e lui mi ha fatto continuare a scaldare. Quindi gli ho detto di no, che stavo correndo da 10 minuti. E da quel momento non mi ha fatto più giocare».