Icardiade 2015: dalla A alla W - Calcio News 24
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2015

Icardiade 2015: dalla A alla W

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Non solo Wanda: chi c’è dietro il rinnovo dell’argentino

Io non c’ero, sia chiaro, ma la faccia di Piero Ausilio nel momento in cui Mauro Icardi ha posato la penna sul foglio di carta che rappresentava il suo rinnovo con l’Inter fino al 2019 me la immagino un po’ come quella di un ex alcolista in una distilleria: quel simpatico mix di gioia ed allo stesso tempo di nostalgia. Nostalgia perchè, in fin dei conti, ci mancheranno i tempi in cui di altro non si parlava che del prolungamento dell’argentino con i nerazzurri, e mancheranno anche ad Ausilio, pure se lui ancora lo sa: ogni giorno una notizia nuova, un lancio di agenzia, una nuova pretendente (vera o presunta che fosse) di Icardi, un “rinnova anche se” inframmezzato da tanti “potrebbe non rinnovare perchè”. Così tanto protagonista negli ultimi anni Ausilio non lo è mai stato e adesso senza la telenovela del rinnovo di Icardi dovrà riabituarsi a fare normalmente calciomercato. I soliti viaggi di affari, i soliti agenti, le solite trattative in prestito con diritto di riscatto. Che grigiore, che barba, che noia. 

TELENOVELA ARGENTINA – Noi però, per un’ultima volta, vogliamo riviverla la telenovela argentina più seguita da Milano in giù degli ultimi mesi, una telenovela piena di attori in cui, quasi quasi, Icardi non è nemmeno stato dopotutto il protagonista. Sì, perchè mentre l’attaccante giocava, segnava e scalava la montagna della classifica cannonieri della Serie A, c’era chi, passo dopo passo, poneva le basi per il suo rinnovo. Nella nostra telenovela, alla puntata finale, gli attori non sono propriamente gli stessi della prima: non c’è più lo storico agente di Icardi, lo spagnolo Abian Morano, fatto fuori con un colpo di scena proprio nel bel mezzo della saga. Hanno ucciso Abian Morano, chi sia stato non si sa, forse quelli della Wanda, forse la pubblicità. L’altra protagonista è proprio lei: Wanda Nara, la neo-meglio di Icardi, che in mesi di supplizio, con il rinnovo che si muoveva a piccoli passi, si è presa gradualmente la scena, da vera prima donna. Alla fine la Nara ha vinto sui soliti luoghi comuni, quelli sulle bionde stupide, perchè i suoi conti se li è fatti bene e, da “uomo” di fiducia di Icardi (lei che è donna), ha saputo intercettare le richieste del maritino e le debolezze dell’Inter (tante, anzi tantissime) che non voleva e non poteva perdere uno degli ultimi top player rimasti in rosa. Che la Wanda abbia fatto tutto da sola, come qualcuno ha voluto raccontare, ci pare palesemente un falso storico: il copione recitato dalla Nara era quello di moglie e mamma della progenie “icardiana”, della serie “c’ho famiglia anch’io”. Tutto il resto poi è stata questione di bozze di contratto, accordi legali, dettagli economici, cose di cui non si interessano le ex modelle con la quarta di seno, ma grigi avvocati e commercialisti. A fine saga la squadra di Icardi è mutata e, se preferite, ha anche assunto una connotazione diversa rispetto a quella iniziale: più collettiva e meno individualistica. Senza Morano insomma tutti c’hanno messo del loro e a giochi fatti hanno chiuso l’accordo.

BASILACATA COAST TO COAST – E’ così che nella telenovela argentina dell’ultimo anno ha trovato posto anche Ulisse Savini, agente che di argentino non ha nemmeno il nome. Savini, procuratore di origine lucana, era il socio di Morano e, come in una saga in cui tutti muiono e ne resta in piedi solo uno, è riuscito a rimanere nell’entourage di Icardi nonostante la revoca dello spagnolo. Come ci sia riuscito, è piuttosto chiaro a tutti: gli uomini del sud hanno sempre una marcia in più rispetto agli altri. Figurarsi poi rispetto ad uno spagnolo qualsiasi (con tutto rispetto per gli spagnoli). Basilicata e Argentina non sono mai state così vicine nelle ultime settimane, quando Savini ha fatto buon viso a cattivo gioco con l’Inter e, mentre discuteva il rinnovo, porgeva l’altra guancia all’Atletico Madrid: un modo come un altro per mettere pressione ad Ausilio, con la testa ad un certo punto della trattativa forse già in vacanza. A fine stagione Ulisse ha sicuramente compiuto la sua evoluzione: da uomo ombra di Morano a negozionatore principale. Con Savini anche Letterio Pino, per gli amici Pino Letterio o come vi pare, altro storico socio della Top Eleven Management (l’agenzia cui apparteneva Morano), l’uomo che ha tenuto le pubbliche relazioni: ci ha messo il faccione, spesso e volentieri, Letterio, come nell’ultima intervista concessa prima del rinnovo di Icardi, l’altro giorno, in cui ha difeso fino all’ultimo il giocatore, quasi come un padre. Anche Pino il saggio alla fine si è preso la sua dose di meriti in tutta questa faccenda. C’è stato poi anche Luca Panella, il commercialista di Icardi, l’uomo dei conti, che alla fine ha fatto quadrare il bilancio: 4 milioni di euro netti all’argentino fino al 2019. Risolto anche il rebus dei diritti d’immagine: metà all’Inter, metà al giocatore, una soluzione del tutto nuova e mai percorsa da nessun altro prima che spiega in parte i tempi tanto lunghi della trattativa. Come nel film “Quella sporca dozzina” l’assalto del castello nerazzurro è riuscito, anche se i nostri protagonisti non sono dodici ma solo quattro. Quattro più Icardi, che ha imparato la lezione, per dirla con la frase di un brano rap: «Ma il mio staff è stato molto chiaro, è la gente affamata che ti fa fare denaro»