Carnesecchi o Musso? La gestione complicata dei portieri in casa Atalanta
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Carnesecchi o Musso? La gestione complicata dei portieri in casa Atalanta

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Tra Carnesecchi e Musso una staffetta delicata per l’Atalanta: entrambi primi portieri con Gasperini giustamente in difficoltà

Carnesecchi o Musso? Una domanda che sintetizza molte difficoltà che l’Atalanta ora si ritrova ad affrontare. Per tutto il ritiro Gian Piero Gasperini aveva sottolineato più volte che avere due portieri importanti in rosa, avente entrambi la pretesa di giocare titolare (dove non bastano neanche il 50% delle partite ciascuno) diventa difficile da gestire.

Sia per Juan che per Marco le offerte non mancavano, ma non erano all’altezza delle pretese dell’Atalanta: il prodotto del vivaio nerazzurro era visto dalla Dea come presente e futuro della squadra; Juan aveva Fiorentina e Inter a corteggiarlo senza presentare cifre importanti e neanche trattabili. Citando lo stesso Gasp, doveva essere il mercato a dare una mano a tale contesto: nel mezzo dei bilanci che non possono essere accantonati, soprattutto sapendo anche gli investimenti fatti per l’argentino.

Entrambi sono sullo stesso piano e in ritiro nessuno dei due ha fortemente meravigliato nelle amichevoli. Gasperini d’altro canto ha agito nella maniera migliore partendo da quelle che sono, sulla carta, le gerarchie: Musso titolare, Carnesecchi riserva. Una scelta che sta stretta all’ex Cremonese come del resto a Juan se capitasse il contrario, per quanto il numero uno nerazzurro dimostri molta insicurezza (che influenza non poco i difensori).

Vantaggio che potrebbe essere sfruttato da Carnesecchi, che dall’altra parte avrà bisogno di serenità, soprattutto nel momento in cui farà degli errori: tanto elogiato all’inizio quanto a forte rischio di essere influenzato dalle critiche e paragoni addirittura anche con Musso (precedentemente crocifisso in sala mensa).

Mercato a parte, tutto sta nelle mani di Gasperini, a meno che qualcuno dei due non decida di fare un passo indietro, stabilendo una gerarchia che poi sarà Gasperini stesso a cambiare in caso di necessità: esattamente come fu l’anno scorso con Sportiello o nelle stagioni precedenti con il duo Berisha-Gollini.