Conferenza stampa Verdi LIVE: «Qui grazie a Cairo, non ha mai mollato»
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Conferenza stampa Verdi: «Qui grazie a Cairo, non ha mai mollato»

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Simone Verdi, colpo dell’ultima ora per il Torino, si presenta in conferenza stampa: ecco le parole dell’ultimo acquisto granata

(Dal nostro inviato allo Stadio Olimpico Grande Torino) – Simone Verdi, neo calciatore del Torino, è intervenuto in conferenza stampa, affiancato dal Presidente Cairo. Queste le parole del giocatore:

Inizia Cairo: «Definire Verdi ciliegina sulla torta è riduttivo, visto le cose che sapete. Era da un po’ che non venivo a presentare calciatori, sono contento di essere qui con Simone. Lo conosco dal 2011, iniziò con noi quando arrivò Ventura. Esordì ad Ascoli dove vincemmo 2-1 grazie a un rigore che si procurò lui. Non giocò così tanto come ebbe voluto, ma allora era giovane e il nostro obiettivo era di andare in Serie A. Poi ha fatto una bella carriera, lo avete visto. Lui è sempre stato un mio pallino. Adesso mi è costato un pochino, mi fa piacere di averlo ripreso con noi. Era l’obiettivo che avevamo da inizio mercato, col mister se ne era parlato già da aprile. Si era detto che per noi sarebbe stato un giocatore importante per il suo gioco: si muove tra le linee, non si sa se usa il sinistro o il destro. A settembre dello scorso anno ci ha anche segnato contro. Abbiamo cercato di accelerare, ma col Napoli è stato complicato. Prima di vendere Verdi voleva essere sicuro di rimpiazzarlo. Con De Laurentiis ho un rapporto eccellente, con Giuntoli mi sono visto lunedì. Col Napoli arieggiava ancora l’operazione fatta nel 2016 con Maskimovic, questo non ha giocato però poi abbiamo chiarito tutto. Siamo ripartiti bene con i rapporti tra le società, la collaborazione è stata proficua e faremo altre cose insieme».

A Verdi: Cosa hai trovato al Torino dopo i primi allenamenti?
Innanzitutto ringrazio il presidente per lo sforzo fatto. La trattativa è stata lunga, si pensava non potesse concludersi. Ancelotti non voleva più vendermi perché potevo essere un valore aggiunto, ma nonostante questo Cairo non ha mai mollato. Se lui non ci avesse creduto fino alla fine non sarei qui, lo ringrazio. Ritorno qui in una società che è cambiata tantissimo, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Basta guardare solo il Filadelfia. So come sono fatti i tifosi, vogliono sempre il massimo. Molti ragazzi nello spogliatoio li conosco, quindi sarà facile integrarsi. Il gruppo è affiatato e mi aiuterà.

A Cairo: L’attacco con Verdi diventa tra i primi del campionato?
Abbiamo un attacco molto qualitativo, avete visto anche ieri sera Belotti. Zaza è totalmente ritrovato, Iago ha fatto benissimo nelle prime stagioni. C’è anche Berenguer e infinte Millico che ha un grande potenziale. L’innesto di Verdi è importantissimo per il suo modo di giocare e per la varietà di soluzioni che dà al mister. Cerchiamo di dimostrare partita dopo partita, non voglio fare nessun volo pindarico. Dimostriamo tutto in campo.

A Verdi: Hai scelto il Torino perché ha obiettivi ambiziosi?
La scelta deriva dal fatto che la società mi ha voluto con insistenza, a quel punto diventa più semplice fare la scelta. Con molta semplicità ho deciso di trasferirmi qui. L’anno scorso il Torino si è guadagnato sul campo la possibilità di giocare l’Europa League. Io penso che nell’idea di tutti ci sia di lavorare giorno per giorno e pensare domenica dopo domenica. Quello che conquistiamo sarà fatto sul campo ma deve passare da tutti i giorni in allenamento.

A Verdi: Hai già parlato con Mazzarri del tuo ruolo?
Abbiamo parlato mezz’oretta ieri, mi ha iniziato a far vedere quello che vuole che faccia in campo. Numericamente il modulo si chiama 3-4-3, c’è tanta varietà di gioco. Si può giocare con due punte o un trequartista e due punte, il mister ha possibilità di scegliere.

A Cairo: Novità su Nkoulou?
Nessuna novità. Il giocatore sa quello che deve fare rispetto alla società, mister e compagni. Lui è arrivato da noi due anni fa, mi era stata presentata l’ipotesi di prenderlo. Terminata la prima stagione il suo procuratore mi ha detto che poteva andare al Siviglia, gli dissi che lo volevo riscattare. Mi è stato detto che c’era stata una promessa che, a me, non era mai stata riferita. Per rimanere con noi con la testa giusta, il suo procuratore mi ha detto di ascoltare proposte in quest’estate. Affinché la cessione diventi realtà, ci devono essere opportunità che riteniamo adeguate. Non vado a rafforzare concorrenti italiane a un prezzo secondo me non giusto.

A Cairo: Come mai Verdi si è sbloccato così tardi?
Quando abbiamo approcciato il Napoli non era disposto a cedere il giocatore. All’inizio era una cosa non fattibile, per la mancanza di giocatori che potessero sostituire Verdi. L’avremmo fatto prima ma non c’era la possibilità.

A Verdi: Ti sei posto qualche obiettivo personale? Pensi a un ritorno in Nazionale?
Non mi piace molto parlare di numeri, anche perché mi sembra brutto parlare di quelli che sono gli obiettivi personali. L’obiettivo collettivo è al di sopra di tutto. Se si lavora in una certa maniera è logico che penso alla Nazionale, ma per farlo devo fare un certo tipo di prestazioni. Serve tornare in forma e allenarsi in un certo modo durante la settimana.

Come sono stati vissuti gli ultimi frenetici minuti di mercato?
La trattativa era stata compiuta alle 8 di sera, poi ci sono una serie di scritture che hanno fatto sì che tempi si allungassero. Nell’ultima mezz’ora non abbiamo temuto ma quando le lancette scorrono un po’ di paura c’è. Poi siamo arrivati tranquilli, mancavano tre minuti.

Risponde anche Verdi:
Il Presidente ha già detto tutto. Alle 5 del pomeriggio si era trovato un accordo, ho dovuto prendere un treno da Bologna e sono andato dal Presidente. Personalmente non ho mai temuto di non potercela fare, c’è stata serenità nel poter fare tutto.

A Verdi: Qual è la tua condizione fisica?
Ho effettuato un test stamattina, sono risultato in media squadra. Non sono ancora al top, ma dal 6 luglio ad oggi mi sono allenato con continuità. Per arrivare al massimo dovrò lavorare. I metodi di lavoro so che sono diversi, avrò bisogno di un po’ d’adattamento, ma lo staff è preparato e pian piano mi faranno integrare. Ci sarà la voglia di gestirmi su certi punti di vista per arrivare a lavorare in maniera normale con la squadra.

A Cairo: La situazione economica del Torino?
Il Torino non ha un centesimo di debito, forse potremmo averlo a fine anno, ma parliamo di cifre molto piccole. In passato abbiamo fatto operazioni che si potessero permettere, era importante non fare il passo più lungo della gamba. Il nostro fatturato è intorno ai 110 milioni, si deve quindi cercare di gestire. Io cerco di avere un equilibrio, operiamo in questo modo.

A Cairo: Il Torino con chi può lottare?
Non credo sia giusto dare obiettivi del genere, la cosa giusta è far bene ogni singola partita per mettere in difficoltà il mister. La rosa a disposizione è importante. L’uscita dall’Europa è stata una grande amarezza, ci tenevamo molto. C’è stata sfortuna nel sorteggio. Il sorteggio relativo l’hanno fatto prima del secondo turno eliminatorio, l’avessero fatto dopo saremmo stati testa di serie. Pensiamo adesso al campionato, siamo partiti bene. Adesso dobbiamo riprendere il cammino, appena i Nazionali tornano lo faremo. Le partite come quella col Lecce sono insidiose.

A Verdi: Come credi di poteri inserire nel gruppo offensivo?
Tutti i giocatori sono forti, il ruolo più definito ce l’hanno Zaza e Belotti, gli altri sono più esterni e trequartisti. Il mio ruolo è quello, poi il mister vedrà negli allenamenti qual è la posizione che più mi si addice. Sono arrivato con entusiasmo e mi metto a disposizione della squadra.

A Verdi: Hai preso il 24 di Moretti…
Ho scelto la 24 perché è la data di nascita della mia fidanzata. Ieri ho visto Emiliano e gliel’ho chiesto, mi ha detto di onorarla.

A Verdi: Senti che questa possa essere la tua casa definitiva?
Ho girato tanto ma mi sono consacrato nei due anni a Bologna, mi hanno permesso di arrivare in un club come il Napoli. La società qui mi ha voluto fortemente, è un’occasione in cui posso rilanciarmi e spero giocare con continuità. Parlare di bandiere nel calcio moderno è difficile, se andiamo a vedere le bandiere degli ultimi anni si contano sulle dita di una mano. Penso a Totti e De Rossi. Ho quattro anni di contratto con opzione per il quinto, sono qui con tantissima voglia. Penso al presente a rimettermi in gioco per ripagare la fiducia di tutti.

A Verdi: Come sei cambiato come uomo e calciatore in questi anni da quando hai lasciato Torino?
Avevo 19 anni, ho anche incontrato una ragazza che mi ha fatto diventare uomo con cui convivo da due anni. Alcune cose sono diventate futili, la Playstation non so dove sia. Mi piace guardare film e leggere libri, mi piace conoscere la città. Ormai ci sono anche i social che riescono a farci conoscere meglio. Sono maturato e diventato un uomo.