Empoli Accardi: «Con Nicola vogliamo dare un messaggio»
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Empoli Accardi: «Con Nicola vogliamo dare un messaggio»

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Le parole di Pietro Accardi, direttore sportivo dell’Empoli, in conferenza stampa sul calciomercato dei toscani

Il direttore sportivo dell’Empoli Pietro Accardi ha parlato in conferenza stampa alla fine della sessione di calciomercato di gennaio. Di seguito le sue parole.

SCELTA NICOLA – «Noi società abbiamo voluto dare un messaggio con l’arrivo di Nicola. Noi sappiamo che ci giochiamo tanto, lo abbiamo scelto per la voglia di compiere questa impresa, sapendo che è difficile ma non impossibile. Il motivo è proprio questo: è un allenatore esperto e competente, che ha fatto già vedere di che pasta è fatto. La squadra, lo testimoniano anche i numeri, è diversa. Noi ci crediamo e sappiamo che fino alla fine dovremo sputare sangue».

CESSIONE BALDANZI – «Voi sapete benissimo che l’Empoli è una società virtuosa ma che sta anche attenta ai conti. Di conseguenza quando ci sono queste opportunità, sia per il calciatore che per la società, dobbiamo valutarle. Ci sono momenti in cui la società in cui può decidere di non vendere, altri in cui decide invece di farlo. Qui è il gruppo a fare la differenza, non il singolo».

NIANG – «Ho fatto una lunga chiacchierata con Niang e lui ci ha subito dato la disponibilità di venire a Empoli. Le dinamiche ci hanno portato ad aspettare, pensavamo si svincolasse ma poi abbiamo dovuto cambiare strategia. Ho trovato un ragazzo molto motivato, sa quello che si gioca l’Empoli e quello che si gioca lui. Si è messo in discussione senza troppe pretese, con sei mesi di contratto e con rinnovo legato a obiettivi personali e di squadra. Questo ci ha dato la certezza di prenderlo, con lui abbiamo completato un reparto in cui mancavano certe caratteristiche».

GOLCHIDZE E GUARINO – «Goglichidze è stata una operazione da Empoli, che nasce tre anni fa quando Levan Mchedlidze ci ha chiamato e ci ha detto che c’era un ragazzino interessante. Quest’anno c’è stata l’opportunità, anche per lo slot disponibile di extracomunitario. Non parla benissimo né inglese né italiano, ma capisce benissimo quel che gli viene chiesto. Bisogna dargli la possibilità di crescere, siamo molto contenti di averlo con noi. Per quanto riguarda Guarino lui ha avuto sei mesi difficili, volevamo che giocasse con continuità e lo abbiamo mandato a Modena. All’interno della squadra abbiamo 2-3 giocatori che possono fare benissimo i braccetti della difesa a tre, non abbiamo ritenuto opportuno intervenire in difesa».

SCELTA DI CEDERE BALDANZI ORA E NON IN ESTATE – «In estate erano stati già ceduti Parisi e Vicario, due cessioni importanti con cui avevamo incassato. Poi perché fondamentalmente la società non aveva l’esigenza di dover vendere da un punto di vista economico. Si è presentata un’opportunità importante per il ragazzo, per il bene della società noi siamo tenuti a prendere in considerazione queste cose perché quando si innescano questi meccanismi non puoi fermarli. Quando investi sui giovani si sa che l’Empoli è un mezzo per farli andare in palcoscenici importanti. Il bene del ragazzo e della società erano quello di prendere in seria considerazione questa opportunità».

FAZZINI – «Fazzini è un giocatore che è molto considerato e che sta crescendo, ma non l’avremmo mai venduto a gennaio, perché pensiamo che debba fare un ulteriore step».

IMPATTO DI NICOLA – «Lo speravo questo sì, perché se l’abbiamo preso è che siamo convinti che fosse la persona giusta. Avevamo bisogno di un allenatore come lui, siamo contenti ma sappiamo di essere solo all’inizio del percorso».

ZURKOWKSI E CERRI – «Una delle motivazioni è questa ma non è la sola. Cercavamo certe caratteristiche e in loro le abbiamo trovate. La loro motivazione nello sposare il nostro progetto ha fatto la differenza. Zurkowski lo possiamo considerare un figlio di Empoli, lo avremmo voluto riprendere anche prima. Sapevamo di riportare a casa un giocatore che ci avrebbe dato tanto sia dal punto di vista fisico e tattico, ma anche di senso di appartenenza. Lui ama questo ambiente e si vede in tutto quello che fa».