Esclusiva, prof.ssa Brandi: «Neymar, infortunio inconsueto. Lui in campo? Responsabilità grande» - Calcio News 24
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2014

Esclusiva, prof.ssa Brandi: «Neymar, infortunio inconsueto. Lui in campo? Responsabilità grande»

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neymar brasile giugno 2014 ifa

Abbiamo parlato dell’infortunio alle vertebre dal brasiliano con un’esperta: «Caso da valutare a fondo»

ESCLUSIVA MARIA LUISA BRANDI BRASILE NEYMAR – La tragedia nazionale brasiliana si è consumata qualche sera fa, quando Neymar si è infortunato a causa dell’intervento alla schiena un tantino scomposto del colombiano Zuniga. L’esito è stato tritissimo: frattura della terza vertebra lombare. Il medico della “Seleçao” in proposito è stato chiaro, anche troppo: «Il giocatore forse non avrà bisogno di alcun intervento chirurgico, ma dovrà restare totalmente immobilizzato dalle 4 alle 6 settimane». Tradotto: Mondiale finito e tutto sommato a Neymar può andare bene così, perchè poteva finire anche molto peggio. Per parlare della tipologia di infortunio riscontrata dalla stella verdeoro e del tipo di diagnosi ricevuta, la redazione di “calcionews24.com” ha contattato la dottoressa Maria Luisa Brandi, Professore Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, specializzata nelle malattie del metabolismo osseo. Parlando di Neymar in questo momento, appunto, parliamo soprattutto di ossa.

Professoressa Brandi, lei è una delle massime esperte per ciò che concerne le malattie connesse alla fragilità ossea (in proposito risponde spesso in qualità di esperta anche per “Il Corriere della Sera”): le chiediamo dunque come valuta l’incidente occorso a Neymar. La diagnosi parla chiaro: il giocatore sembra essersi fratturato una vertebra…

«Le fratture vertebrali sono le più frequenti fratture che riscontriamo nelle persone affette da fragilità ossea in età avanzata, perché sofferenti di osteoporosi. E’ più difficile interpretare immediatamente come fragile un atleta che si frattura un segmento osseo, usualmente non sede di frattura, se non in caso di traumi importanti. In questo caso il trauma può essere stato rilevante e comunque il colpo può avere trasferito una notevole energia in un singolo punto. In questo caso la storia personale (es. frequenti fratture anche in altri siti), quella familiare (es. genitori che si fratturano frequentemente) e l’esame del metabolismo osseo, come la misurazione della massa ossea possono aiutare».

La domanda sorge spontanea: ma i calciatori hanno ossa più potenti rispetto alla media? 

«Certamente! Ma gli studi hanno dimostrato una massa ossea elevata soprattutto a livello degli arti inferiori, quelli più stimolati nella corsa, mentre la parte superiore del corpo varia nella densità ossea in funzione dell’esercizio seguito dai singoli atleti».

Lei cosa consiglierebbe nello specifico a Neymar? Si può davvero fare a meno di un intervento chirurgico per riparare il danno? 

«Per prima cosa i chirurghi valuteranno la necessità o meno di un intervento invasivo. A volte ad esempio in caso di frattura del corpo vertebrale può essere effettuata una citoplastica, utile a ridurre il dolore ed a rinforzare la vertebra fratturata. Successivamente sarà utile esplorare una eventuale fragilità del calciatore attraverso esami strumentali (es. Mineralometrua Ossea Computerizzata, detta MOC) e biochimici. Non dobbiamo dimenticare che si può soffrire di osteoporosi secondarie a numerose condizioni a qualsiasi età».

Qualcuno in Brasile ha ventilato addirittura la folle ipotesi che il giocatore potesse scendere in campo con una serie di infiltrazioni per la finale. E’ un’ipotesi totalmente da escludere? 

«Mi pare un tantino rischioso. È vero che la frattura pare sia solamente di un’apofisi della vertebra, e non del corpo vertebrale, ma far giocare un calciatore in queste condizioni, pur sotto l’effetto di un’infiltrazione con analgesici, sarebbe un rischio enorme. Fossi la Federcalcio brasiliana, non mi prenderei questa responsabilità. Si mette a repentaglio serio la salute del giocatore, che peraltro ha  un’evidente fragilità ossea».

Si ringrazia la prof.ssa Brandi per la gentile disponibilità.