Feyenoord Roma: che squadra troverà De Rossi in Europa League
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Feyenoord Roma: che squadra troverà De Rossi in Europa League

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Quale Feyenoord si troverà la Roma giovedì al De Kuip per la sfida d’andata dei playoff di Europa League?

Quale Feyenoord si troverà la Roma giovedì al De Kuip per la sfida d’andata dei playoff di Europa League? Ecco le principali indicazioni emerse dalla gara di ieri per la ventunesima giornata di Eredivisie, il derby con lo Sparta Rotterdam vinto 2-0.

1) Quanto pesano le assenze. C’erano diversi cambi nell’undici titolare che comunemente usa Arne Slot. Dietro la mancanza di Trauner non si è sentita: un po’ perché Beelen è apparso all’altezza del compito, molto perché i cugini non si sono mai visti dalle parti di Wellenreuther, il portiere che sostituisce Bijlow. Più pesante il vuoto lasciato da Timber, centrocampista capace di galleggiare tra le linee e di inventare giocate decisive. Uno come lui non c’è. E, tanto meno, c’è chi possa sostituire il centravanti Gimenez, ieri neanche in panchina: il giapponese Ueda è apparso alquanto spaesato.

Privo di due riferimenti centrali così determinanti, il Feyenoord ha cercato gli esterni: così così Paixao; alquanto confusionario Minteh, che però ha avuto il merito di causare il calcio di rigore che ha permesso a Hancko di sbloccare il risultato. Il raddoppio è arrivato da un’intuizione del subentrato Ivanusec, a conferma che non mancano le soluzioni dalla panchina: sul suo invito, è arrivato puntuale Geertruida, bravo a deviare in rete il pallone colpendolo al volo. Per lui è il settimo gol in stagione: una risorsa importante, un esterno basso che in realtà funziona come una mezzala aggiunta.

2) Poco respiro. Il Feyenoord di quest’anno è una squadra che gioca con poca aria. Tende a soffocare il gioco altrui ma anche a soffocarsi, a chiudersi in scambi stretti complicati, talvolta anche in area di rigore. Ha spesso il pallone tra i piedi perché ha una capacità di recupero enorme (che bravo Wieffer!). Ma manca nella verticalizzazione rapida, Zerrouki è lento nella trasmissione, persino in area di rigore si cerca di andare in porta con troppi passaggi. Mancano i tiri da lontano che l’anno scorso garantiva Kokcu.