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2014

Inghilterra – Italia, si fa sul serio nell’inferno di Manaus

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Fischio d’inizio domani alle 24:00 italiane all’Arena Amazonia di Manaus

MONDIALI INGHILTERRA ITALIA – L’attesa sta finalmente per finire anche per l’Italia, che domani alle 24:00 italiane scenderà in campo all’Arena Amazonia di Manaus per la gara di esordio dei Mondiali 2014 in Brasile contro l’Inghilterra. A tener banco in queste ore, oltre al caldo e all’umidità, sono le condizioni del terreno di gioco, che sarebbe stato trattato esageratamente con fertilizzanti, tanto da presentare una colorazione giallastra. Questo uno dei motivi per cui gli addetti alla manutenzione stanno dipingendo in queste ore il campo di verde. «Semplici bruciature dovute al caldo», hanno rassicurato a Manaus. Nessun dettaglio viene, dunque, trascurato, del resto ogni particolare può risultare determinante per uno dei gironi, il gruppo D, tra i più difficili del torneo.

PROBABILI FORMAZIONI – Se non fosse stato per l’infortunio di Mattia De Sciglio, non ci sarebbero stati dubbi sugli undici di Cesare Prandelli, ma l’assenza del terzino del Milan per una contrattura muscolare impone nuove riflessioni al commissario tecnico azzurro, che sta valutando la possibilità di sostituirlo con Giorgio Chiellini, inserendo quindi Gabriel Paletta al centro della difesa con Andrea Barzagli. Questa l’ipotesi che sta prendendo quota nelle ultime ore rispetto all’alternativa Ignazio Abate. Una soluzione più garantista, dunque, per la formazione azzurra, che ha già preparato un piano per le sostituzioni: Lorenzo Insigne da schierare sulla sinistra grazie alla copertura di Chiellini, con Antonio Cassano a sostegno di Mario Balotelli; in alternativa Lorenzo Insigne con Alessio Cerci per allargare le maglie della difesa inglese a partita in corso. Roy Hodgson, invece, deve fare i conti con la possibile assenza di Danny Welbeck: il commissario tecnico dell’Inghilterra auspica il recupero dell’attaccante del Manchester United, ma nella peggiore delle ipotesi potrebbe impiegare James Milner sulla fascia, perché il centrocampista del Manchester City garantisce maggiore copertura, sebbene oltremanica auspichino l’impiego di Raheem Sterling.

INGHILTERRA (4-2-3-1): Hart; Johnson, Cahill, Jagielka, Baines; Gerrard, Henderson; Lallana, Rooney, Welbeck; Sturridge. A disposizione: Foster, Forster, Wilshere, Lampard, Sterling, Smalling, Jones, Milner, Lambert, Barkley, Shaw. CT: Roy Hodgson.

ITALIA (4-1-3-1-1): Buffon; Darmian, Paletta, Barzagli, Chiellini; De Rossi; Verratti, Pirlo, Marchisio; Candreva; Balotelli. A disposizione: Sirigu, Perin, Abate, Bonucci, Thiago Motta, Aquilani, Cerci, Parolo, Insigne, Immobile. CT: Cesare Prandelli.

GLI UOMINI CHIAVE – Tutti concordi nel considerare il centrocampo la zona chiave del match e non è un caso, infatti, che nei fogli di Gary Neville, l’assistente di Roy Hodgson, tra le raccomandazioni tattiche ci fosse proprio la ricerca del possesso palla. Stessa raccomandazione di Cesare Prandelli e, dunque, la partita si preannuncia inedita rispetto al passato da un punto di vista tattico. Se Daniele De Rossi avrà il compito di fare da schermo davanti alla difesa e di intercettare Wayne Rooney prima che questi crei scompiglio, Marco Verratti rappresenta la grande novità: dovrà avvicinarsi maggiormente a Mario Balotelli, lasciando il più possibile la regia ad Andrea Pirlo. Sulle fasce potranno defilarsi Antonio Candreva e Claudio Marchisio, i quali garantiranno una doppia copertura ai terzini. D’altra parte, per l’Inghilterra sarà fondamentale il lavoro di Wayne Rooney, che dovrà provare a “soffocare” Andrea Pirlo, ma questo è un compito che potrebbe svolgere meglio uno tra Danny Welbeck, se riuscisse a recuperare in tempo, e Raheem Sterling. Il nodo per la nazionale dei “Tre Leoni” è piuttosto la posizione di Rooney, il cui spostamento a sinistra nei test amichevoli ha destato scalpore, perché di certo non manca la trazione offensiva alla squadra. Sono chiamati ad una grande prova soprattutto i difensori, che hanno evidenziato qualche lacuna nelle recenti apparizioni: Glen Johnson, ad esempio, è più abile in fase offensiva, che difensiva, per cui il modulo impostato dall’Italia potrebbe metterlo in difficoltà.

I PRECEDENTI – Quello che andrà in scena a Manaus sarà il 25esimo incontro tra le due squadre. Il bilancio sorride all’Italia, che può vantare nove vittorie su otto successi inglesi e sette pareggi. L’ultima sfida risale al 15 agosto 2012, gara amichevole vinta dall’Inghilterra grazie alle reti di Jagielka e Defoe dopo il gol di De Rossi, ma l’Italia si presenta all’appuntamento senza vittorie nelle ultime quattro sfide di Coppa del Mondo: dopo la vittoria sulla Germania nella semifinale del 2006, la Nazionale ha conquistato un pareggio contro la Francia in finale (vinta poi ai rigori), e altrettanti pareggi contro Paraguay e Nuova Zelanda ai Mondiali in Sudafrica nel 2010 prima della sconfitta contro la Slovacchia. La più lunga striscia di partite senza vittorie azzurre risale alle cinque partite tra il 1978 e 1982. E’ uno solo il precedente relativo ai Mondiali e risale a quelli disputatisi in Italia nel 1990: in ballo c’era il terzo posto, che la Nazionale riuscì a strappare al San Nicola di Bari (2-1). Ma a bruciare agli inglesi è la sconfitta nei quarti di finale degli Europei 2012, maturata ai calci di rigore.

CURIOSITA’ – Uno degli aspetti che l’Italia ha dovuto curare maggiormente in fase difensiva sono i colpi di testa, perché l’Inghilterra in undici partite ha segnato di testa più o meno un gol su quattro. Un dato preoccupante per gli azzurri, che invece hanno preso gol di testa una volta su due. Ma le curiosità sul match non si limitano ai meri dati statistici, bensì sfociano anche in ambito culturale e sociale, visto che l’Inghilterra rispecchia l’anima multinazionale del suo Paese: se 22 dei 23 giocatori giocano in Premier League, spicca però la vena “giamaicana” di Sterling, Oxlade-Chamberlain, Sturridge, mentre Welbeck ha origini ghanesi, Jagielka polacche, Lallana spagnole, Cahill irlandesi, Johnson caraibiche.