2015
Inter, Mancini: «Scudetto a Juve, Roma o Napoli. Prima sconfitta? Qualcuno è felice»
Il tecnico nerazzurro: «Critiche per me? Non aspettavano altro»
«Ci sono partite che nascono male e non puoi farci nulla. Dopo meno di venti minuti eravamo sotto di due gol, avendo subito un solo tiro… E quando è stato espulso Miranda, la partita è finita lì. Una gara che non puoi analizzare sotto l’aspetto tecnico: è andata così e basta». Roberto Mancini, in una lunga intervista concessa ai microfoni de Il Messaggero, torna a parlare della prima sconfitta in campionato dell’Inter, travolta dal ciclone viola di Sousa. «Formazione sbagliata? Non devo rispondere niente. In Italia sono tutti allenatori, del resto…».
IL MODULO – «Ma a volte – prosegue Mancini – nessuno se ne accorge e quando uno cambia modulo… Contro il Verona, per esempio, nel secondo tempo avevamo giocato con lo stesso sistema, e tutto era andato molto bene. Con Perisic esterno destro, cioè nel suo ruolo naturale. Ma contro la Fiorentina tutto quello che avevamo preparato è diventato inutile dopo venti minuti. Troppi complimenti per noi? Troppo pochi… Nonostante i cinque successi, tutti meritati e senza mai subire in difesa, continuavano ad accusarci di saper vincere solo per uno a zero… Forse qualcuno non aspettava altro che una nostra sconfitta, per dire: visto che avevo ragione io? Da un lato sono contento di aver reso felice qualcuno, anche per un solo giorno. Sia chiaro che avrei firmato per essere primo dopo sei giornate…».
IL CAMPIONATO – Poi, un parere sulle big in difficoltà: «Il campionato è sicuramente più equilibrato, ma tutto sarà più chiaro dopo dodici o tredici giornate. Juve in crisi? Non me l’aspettavo, anche se, avendo perso tre giocatori del calibro di Tevez, Pirlo e Vidal, sapevo avrebbe subito un contraccolpo negativo. Pogba? Per un centrocampista, che in campo ha mille compiti, non è facile diventare determinante: molto più semplice per un attaccante, magari aiutato dal gol. E nessuno deve dimenticare che Pogba è ancora giovanissimo».
PAUL – E su un futuro di Pogba all’Inter, Mancini chiude: «Non ci sono i soldi per prenderlo… Kondogbia? Oggi non è più forte di Pogba, anche perché è al primo anno in Italia. Ma Kondogbia ha le potenzialità per diventare un grande calciatore. Pogba vicino al City? Vero, quando era svincolato dallo United, lo chiesi ma non se ne fece niente. Il motivo? Non lo so».
SCUDETTO – Capitolo Scudetto: per il tecnico nerazzurro, la Juventus c’è. «Cosa sono dieci punti? Al City, a sei giornate dalla fine, avevamo otto punti di ritardo dallo United. Eppure abbiamo vinto noi… L’Inter? Il nostro obiettivo è la Champions League, ma siccome siamo l’Inter non ci precludiamo niente. Le più attrezzate? Roma, Napoli e Juve».