Le 5 domande da fare alla nuova Udinese
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Le 5 domande da fare alla nuova Udinese

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L’analisi sulla situazione dell’Udinese di Andrea Sottil in vista del prossimo campionato di Serie A. I dettagli

Alla conclusione del campionato, Andrea Sottil ha stilato in diretta tv un bilancio a caldo della stagione 2022-23: «Qualche vittoria in più si poteva fare». Ma significativamente, il mister ha guardato immediatamente al futuro con idee già molto chiare, evidentemente elaborate non d’istinto ma frutto di valutazioni maturate nel corso di più mesi: «L’anno prossimo qualcuno andrà via, ci sono parametri zero, qualcuno può essere ceduto, ma di questo se ne occuperà la società. Le idee sono comunque chiare, è questione di caratteristiche, il 3-5-2 è un sistema consolidato che dà tante soluzioni, ora la conoscenza dei giocatori è maggiori, dopo dieci mesi è tutto più chiaro e sono sicuro arriveranno giocatori competitivi e da Udinese. Al di là del modulo mi interessa arrivino giocatori che hanno gioia e fame nel mettere la maglia dell’Udinese, che si possa spingere dal martedì al sabato in allenamento come abbiamo fatto soprattutto a inizio anno. Da questo si può ripartire come si può ripartire dal dodicesimo posto».
Prima che inizi il mercato e le squadre si trovino in ritiro, ecco 5 domande che idealmente porremmo all’allenatore dei friulani.

1) L’Udinese 2021-22 era pronosticata come una squadra normale con 2 giocatori in grado di fare la differenza: Deulofeu e Pereyra. Entrambi hanno fatto buone cose, ma per ragioni diverse hanno bloccato la loro ascesa: lo spagnolo per il grave infortunio patito a Napoli, l’argentino perché non sembra garantire quella continuità di soluzioni geniali dei tempi migliori. Quanto ha pesato questo vuoto? Cosa fare affinché non se ne abbia un’altra versione il prossimo anno? Ci sono nuovi leader ai quali ancorarsi?
2) L’assenza di Udogie. Nota lieta, piacevole conferma, il Tottenham ha visto giusto nel prenderlo in anticipo e l’Udinese nel tenerlo ancora un anno. Quanto peserà non averlo più in organico?
3) In ordine d’importanza, forse è la prima questione: dodicesima con Sottil, dodicesima l’anno prima, è da 7 stagioni che l’Udinese oscilla tra questa posizione e il quattordicesimo posto. Ma è davvero questa la condizione naturale di un club che ha avuto fasi molto più alte nel passato?
4) L’Udinese aveva chiuso l’andata al settimo posto. Come si spiega il calo della seconda parte del torneo? Perché se fosse stato un accontentarsi di quanto fatto potrebbe costituire un’eredità pericolosa per l’anno che verrà.
5) A Udine Zico è stato un Re e può permettersi di dire quello che vuole: «Il problema a Udine forse è il pensiero di un club che prima di tutto pensa a guadagnare e non a vincere. I giocatori forti sanno che l’Udinese è un ponte e per vincere i titoli devono lasciare il club». É un ragionamento di un anno fa che contesta la filosofia societaria. Ha ragione lui?