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2014

Italia, Prandelli: «Dobbiamo rendere orgogliosi gli italiani»

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Continua il ct: «L’obiettivo primario è passare il turno»

BRASILE 2014 ITALIA PRANDELLI – Ecco le parole del commissario tecnico Cesare Prandelli in conferenza stampa: «Dobbiamo andare in campo con il pensiero di rendere orgogliosi gli italiani, lottare su ogni palla, andare oltre le difficoltà e fare squadra, dare una speranza. La nostra squadra può essere più brava degli altri e stiamo lavorando per questo. In questo anno abbiamo pensato ad arrivare preparati, abbiamo studiato, testato giocatori, non possiamo sbagliare da questo punto di vista». 

LE PAROLE DI PRANDELLI – Continua il ct italiano: «L’impatto che ho avuto è che molti giocatori mi hanno chiesto il cambio nelle amichevoli, ed ho pensato che non fosse possibile vista la competizione che andremo ad affrontare. Il nostro intento è stato quello di arrivare atleticamente preparati. Ci sono giocatori che stanno bene fisicamente, altri che hanno acciacchi. I centrali difensivi hanno qualche problemino ma tutti risolvibili. L’idea di portare Ranocchia va calcolato sotto questo aspetto. Come portieri abbiamo preferito portare Mirante, ci siamo accorti che con le botte a Sirigu e Perin eravamo in difficoltà numerica. Sono state fatte scelte in modo che i giocatori si trovino nelle posizioni ideali per fare il meglio».

«OBIETTIVO PRIMARIO PASSARE IL TURNO»«L’obiettivo primario è passare il turno, dobbiamo farci trovare preparati e pronti. Abbiamo ascoltato le parole di Lippi sui momenti significativi, come Buffon e Pirlo, ci sono tante energie positive che devono andare nella stessa direzione. La fortuna bisogna cercarla, ci sono situazioni che sembrano essere difficili ma grazie alla predisposizione mentale nell’andare oltre si riescono a superare. Una squadra è forte quando è mentalmente pronta».

«CAOS? CI AUGURIAMO UNA FESTA» «Caos civile? Ci auguriamo che sia una festa. Se noi regaleremo emozioni, anche le persone meno felici potrebbero vivere emozioni. il Brasile è noto per essere un paese felice e spero di ritrovare questa gioia che la contraddistingue. Dovremo studiare di più la nostra storia, ci può aiutare e riempire di gioia. Coppa del Mondo del 1934? Siamo una Nazione che da un secolo a questa parte è protagonista. I Mondiali sono visti come un evento che hanno fatto iniziare ad amare questo sport: le prime immagini regalavano emozioni perchè si vedeva che era una gioco leale e sereno».