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Coppa Italia

VOTI&STATS – Milan Cagliari: Jovic super, Theo Hernandez è una moto, Romero non si diverte

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Il Milan supera il Cagliari in Coppa Italia grazie alle prestazioni importanti di Jovic e Theo Hernandez

Il Milan conquista i quarti di finale contro il Cagliari, superandolo per 4-1 con una prova estremamente convincente al cospetto di una squadra mai in partita. Ottimi i giovani sui quali ha puntato Stefano Pioli, la sensazione è che il Diavolo abbia utilizzato il martedì per ricaricarsi ulteriormente in vista del campionato e per iniziare a picconare quel tabù che da troppi anni lo vede non raggiungere l’obiettivo della Coppa Italia. Decisamente importante la media realizzativa di Jovic e degli altri compagni di reparto, con un poker di reti in “soli” 14 tiri. Un segnale davvero confortante, ancor più perché arrivato da chi gioca di meno o da chi, come Leao, non aveva convinto nell’ultimo periodo e aveva bisogno di convincere nuovamente i propri tifosi del suo irrinunciabile valore.

Prendendo come campione due quotidiani sportivi, il migliore in campo è diverso.

LUKA JOVIC – Per il Corriere dello Sport l’autore della doppietta che ha incanalato la partita merita un robusto 8: «Crea il primo pericolo della serata e poi quando c’è da fare gol non sbaglia, ringraziando Theo Hernandez per i rifornimenti. Pioli spera che non si fermi più, anche in campionato».

THEO HERNANDEZLa Gazzetta dello Sport lo ritiene il fattore decisivo dell’incontro e lo premia col 7,5: «Hanno iscritto una MotoGP a una gara di Moto2. Troppo superiore per cilindrata: se parte, arriva. Due assist con menù degustazione: il primo è un lancio, il secondo è uno slalom. Da un difensore centrale…».

Unico non convincente del match tra i rossoneri è Luka Romero. L’argentino viene considerato il peggiore ma con considerazioni ben diverse. Per la testata romana si tratta di bocciatura, con tanto di 5: «Sarebbe la serata ideale, ma non trova varchi ed è la delusione principale della serata rossonera». Da Milano, invece, lo considerano il meno meritevole e lo salvano comunque con la sufficienza: «Anche a 19 anni capita di non divertirsi a una festa. Parte che sembra contratto, non cambia campo per Jimenez e Pioli glielo fa notare. Serata così così: un tiro alto, qualche tocco, mai decisivo».