Psg, l?ennesimo sogno di Ibra. L?ossessione Champions e il proverbio del ?piatto in cui si mangia? - Calcio News 24
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2012

Psg, l?ennesimo sogno di Ibra. L?ossessione Champions e il proverbio del ?piatto in cui si mangia?

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 Dal giorno in cui è arrivato in Italia, nell’estate del 2004 grazie ai 16 milioni versati dalla Juventus all’Ajax, Zlatan Ibrahimovic sta vivendo un sogno. E, senza alcuna allusione, pensandoci bene è davvero probabile sia così. Sempre vincente, sempre protagonista, sempre il più pagato. Non sembra essere la sua una vita infelice o priva di spunti, Ibra ha sicuramente realizzato i suoi sogni di professionista impeccabile e con ciò che ha guadagnato potrà assicurare un futuro roseo alle prossime venti generazioni di Ibrahimovic.

LA RICORRENZA DELLA PAROLA “SOGNO” – Juventus, Inter, Barcellona, Milan e Paris Saint Germain. Conferenze stampa di presentazione in formato fotocopia, uno standard valido per tutte le occasioni: “E’ un sogno essere qui, è la maglia che volevo indossare, grazie alla dirigenza che ha reso possibile l’impossibile”. L’ennesimo Ibra-day – l’ultimo sotto la splendida cornice della Torre Eiffel – ha scatenato l’ilarità dei media: “Come è possibile che Ibra dica sempre le stesse cose?”. Il pensiero comune della massa di calciofili, divisi tra chi lo apprezza a prescindere – difficile amarlo – e chi non perde occasione per dargli addosso. Di tutto ciò, ne siamo certi, a Zlatan Ibrahimovic da Malmoe non importa nulla: lo svedesone va avanti per la sua strada, perché la sua strada, per lui, è l’unica cosa che conta.

RIUSCIRA’ AD ALZARE QUELLA COPPA? – Il fenomeno Ibra, dopo aver vinto nove titoli consecutivi in tre tornei diversi con le maglie di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Milan, vive tuttora un’ossessione chiamata Champions League. Non soltanto perché non è ancora riuscito ad alzarla, ma ancor di più per la questione della sua incidenza nelle partite europee di un certo calibro, dove è pacifico che il rendimento di Ibrahimovic non sia il medesimo dello Zlatan versione ciclone che va in scena in campionato. Può finalmente essere l’occasione giusta? La razzia commessa da Leonardo nel campionato italiano, con tanti saluti dello sceicco Al Thani al fairplay finanziario promosso da Platini, direbbe di sì: l’organico è di primissimo livello e sulla guida tecnica c’è poco da opporre. Spetta a Carlo Ancelotti amalgamare un gruppo nuovo e da un concerto di prime donne tradurlo in un coro armonico. Da non sottovalutare poi in tal senso che il Psg, rispetto alle altre candidate, dovrebbe avere via facile per la conquista del titolo nazionale e non consumare energie doppie nella fase calda della stagione.

BORDATE AL CAMPIONATO ITALIANO – “La cessione di due giocatori come me e Thiago Silva è una grande perdita non solo per il Milan ma per tutta la Serie A; in Italia non ci sono più campioni e la competizione rischia di diventare di basso livello”. Il monito di Ibra, un tuono dalla bocca di uno che certamente non ha problemi ad affermare ciò che pensa. Il pensiero è condivisibile a prescindere da chi lo manifesta, seppur chi lo fa parla di un piatto che pare aver gradito per anni: la cessione dei due assi ex Milan è più di un mero trasferimento di calciatori. Sembra essere invece la famosa goccia che fa traboccare il vaso, il simbolo del fenomeno già in corso da qualche anno e freddamente descritto da Ibra; il campionato italiano non è più la meta preferita ed è a forte rischio uscita dall’elite dei tornei europei. La perdita del quarto posto Champions aveva già raccontato tanto, il resto lo fa la fuga dei campioni. La ciliegina è il fairplay finanziario: se ne parla da anni ma nessuno ha capito cosa sia.