Roma, Gervinho: «Drogba è come Totti» - Calcio News 24
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2014

Roma, Gervinho: «Drogba è come Totti»

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Roma, Mondiale, infanzia e Costa d’Avorio: Gervinho a tutto tondo

GERVINHO ROMA COSTA D’AVORIO – Si avvicina il mondiale anche per la Costa d’Avorio di Gervinho, l’attaccante della Roma oggi ha tracciato un quadro della sua esperienza calcistica e ha dichiarato: «L’ultima volta che ho pianto a dirotto è stato quando ho lasciato l’Africa per diventare calciatore professionista, ero spaventato. Oggi piango se la mia squadra perde una partita importante, ho appena finito un campionato esaltante per me e la Roma e quindi le mie lacrime oggi sono quasi sempre di gioia».

MODA – Ancora Gervinho: «Sono fiero della mia cultura africana: semplicità, naturalezza. Al di lò dei soldi che prendo sono rimasto il petit africain che ero. Nella moda anche sono più africano, faccio parte di una società nata in Congo che dice di vestire con cura e ricercatezza. Le ballerine? per essere alla moda devi saper cercare cose rare. La musica che più mi piace è quella dei Magic System, che sono ivoriani. Sul cibo mi divido, a casa africano e fuori italiano».

PROBLEMI – A Sport Week ha proseguito: «La Costa d’Avorio è un luogo di pace e di gioia, il mio popolo è pieno di gioia di vivere, voi europei guardate solo ciò che passa sulle vostre televisioni. Abbiamo avuto tanti problemi come ce ne sono in tutte le famiglie del mondo, ma non siamo stati capaci di tenere sotto controllo il territorio, e divisi in tribù è stato più facile soggiogarci. La corruzione c’è ovunque, gli stessi sistemi che esistono in Europa ci sono anche in Costa d’Avorio. Io però non posso controllare cosa fanno i politici, devo solo giocare il mondiale»

EUROPA – Gervinho ha dichiarato anche: «In Europa ho imparato tanto, ero a casa da solo e dovevo arrangiarmi. Ho imparato a fare cose che non ero abituato a fare. Calcisticamente sono nato ad Anyama, il mio villaggio in Costa d’Avorio. Da bambino però non mi chiasmavano Gervinho, bensì Kouassi. All’Academy Asec poi mi hanno chiamato Gervinho, tutti avevano un soprannome brasiliano e io mi sono preso questo».

LA ROMA – Gervinho ha aggiunto: «A Roma sono stato accolto benissimo, sono tutti molto gentili con me sia dentro che fuori dal campo. Sono stato messo su un piedistallo senza averlo chiesto, mi hanno fatto sentire importante. Ho molto rispetto per la Roma, soprattutto mi emoziona sentire lo stadio che si gonfia ogni volta che prendo palla e parto verso la porta. Mi sento come se avessi vinto lo Scudetto. Chissà cosa succederebbe se lo vincessimo davvero…».

TOTTI DROGBA – Gervinho ha concluso: «Totti? Ogni tanto fa qualche battuta in francese per farmi ridere, è molto umile e non arrogante come fanno credere. Garcia mi conosce bene sia in campo che fuori, non ha molto da dirmi per prepararmi alla partita, due o tre parole e io capisco ciò che devo fare, A volte basta uno sguardo. Correre con la palla al piede è diverso però, per questo non èosso fare paragoni con Bolt. Costa d’Avorio? Drogba è simile a Totti, sono giocatori di esperienza che in campo e negli spogliatoi si fanno sentire».