Roma, Maicon: «Obiettivo Mondiali, ma sogno lo scudetto» - Calcio News 24
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2014

Roma, Maicon: «Obiettivo Mondiali, ma sogno lo scudetto»

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Le parole del terzino verdeoro dal Brasile, con cui spera di vincere i Mondiali.

MONDIALI BRASILE ROMA MAICON – Tornato ad essere una freccia sulla fascia, Maicon si è riconquistato il posto nel Brasile, con cui sogna di disputare la finale dei Mondiali. Ma a proposito di sogni il terzino non rinuncia all’idea di festeggiare lo scudetto con la Roma, dove si è rilanciato: «Vedi, a me fa rabbia quando sento di giocatori che a 28 anni vanno negli Emirati o da qualche altra parte solo perché gli danno tanti soldi… Oh, i soldi sono importanti, te lo dico io che ho tre figli, ma senza la passione come si fa a giocare al calcio? Come si fa a non avere l’obiettivo della Nazionale? Di venire al Mondiale o di provare a vincere uno scudetto come voglio fare con la Roma?», ha dichiarato Maicon, come riportato dal “Corriere dello Sport”.

PASSATO E PRESENTE – Maicon ha parlato poi delle difficoltà incontrate in Inghilterra dopo il trasferimento al Manchester City e della sua rinascita con il ritorno in Italia e l’arrivo alla Roma: «Invece là in Inghilterra sono stati mesi complicati: l’ambientamento difficile, una serie di infortuni che hanno condizionato la stagione… I soldi sono importanti, te l’ho detto, ma io non ero felice, non ero soddisfatto perché io deve sentire passione. Io ringrazierò sempre la Roma che mi ha dato questa opportunità, il mio agente che ha lavorato per costruirla. E poi i tifosi che mi hanno sostenuto fin dall’inizio. Abbiamo fatto un grande lavoro: Garcia è stato bravissimo a costruire il gruppo e tutti lo abbiamo seguito. Ma anche lì, come qui in Brasile, manca ancora qualcosa: mai credere di essere arrivati. A Manchester mi ero perso, anche perché per rendere al massimo devo sentire fiducia intorno a me. A Roma questo è successo e, infatti, prima del Mondiale avevo detto che se sono tornato in Nazionale è stato grazie alla Roma».

MONDIALI – Ora, però, il laterale è concentrato sul cammino ai Mondiali e sulla necessità di dover sopperire alla pesante assenza di Neymar: «La vittoria contro il Cile ai rigori ha sciolto la tensione. Ci siamo detti che non potevamo più giocare con il terrore di perdere, ma con l’ardore e la qualità che possediamo. Così, hai visto? Il Brasile del primo tempo ha giocato come nella Confederations Cup dell’anno scorso, quando c’era solo gioia e attesa, ma non pressione. Perché noi siamo questi. Neymar? Siamo tristissimi per lui… Però il rischio c’era: con tutte le botte che prende a ogni partita! E nessuno diceva niente…».