Roma, Garcia: «Francia? Prima vinco qui» - Calcio News 24
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2015

Roma, Garcia: «Francia? Prima vinco qui»

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E poi rivela: «Stiamo continuando a seguire Rabiot»

A due anni dall’esperienza insieme al Lille, Rudi Garcia e Lucas Digne si sono ritrovati alla Roma. L’allenatore giallorosso lo ha, infatti, chiesto per rinforzare le corsie laterali e il terzino preso dal Paris St Germain non ha deluso le aspettative: «L’ho trovato molto entusiasta. E’ un ragazzo molto motivato e felice di essere qui. Non pensavo che l’avrei schierato subito contro la Juventus, ma Torosidis non poteva giocare e quindi l’ho gettato subito nella mischia. Ha avuto modo di conoscere il gioco della squadra, che è praticamente lo stesso di quello praticato al Lille. Si è trovato come un pesce nell’acqua e ha fatto una grande prestazione. E’ molto maturato, si vede che ha giocato con grandi calciatori. L’esperienza al PSG è stata senza dubbio positiva. Nazionale? Quando sono arrivato alla Roma ho recuperato Maicon, che puntava ai Mondiali. Lucas ha fatto questa scelta perché sapeva che con noi avrebbe giocato», ha dichiarato Garcia ai microfoni di RMC Sport.

PUPONE O PAPA? – L’allenatore francese ha parlato poi di Francesco Totti e della possibile convivenza in attacco con Edin Dzeko: «E’ una stella, un giocatore incredibile. E a Roma non si sa chi sia più importante, se papa Totti o Papa Francesco. Il capitano sta bene, è incredibile se pensiamo che tra pochi giorni farà 39 anni. Lui non chiede trattamenti particolari, ma noi lo gestiamo. È straordinario, ci aiuterà in campo e fuori. Quando sono arrivato qui gli ho detto che il mio obiettivo era vincere dei titoli con lui e ne sono ancora convinto al 200%. Non so quando vorrà smettere, ma finché continuerà a divertirsi e ad allenarsi come adesso sarà sempre un giocatore importante. Anche se andrà gestito diversamente dagli altri. Dzeko? Possono giocare insieme».

PROSSIME SFIDE – Garcia ha poi suonato la carica in vista delle prossime sfide, a partire da quella contro il Frosinone: «Vogliamo portare a casa subito un’altra vittoria. Abbiamo fatto un mercato di qualità, optando per una rosa più ristretta, in particolare sui difensori centrali, ma con tanti giocatori intercambiabili. Pensiamo a Florenzi che può giocare in tutti e tre i reparti o a De Rossi che con la Juve ha giocato una gran partita come difensore. Se avremo un po’ di fortuna dal punto di vista degli infortuni, potremo essere competitivi». C’è, però, all’orizzonte la sfida di Champions League contro il Barcellona: «E’ una macchina che fa paura. Tutti sono convinti che farà 18 punti e quindi anche 6 contro di noi, ma nel calcio a volte esistono i miracoli. Non abbiamo niente da perdere, dobbiamo dare tutto per ribaltare il pronostico, lasciando nello spogliatoio la sensazione vissuta nella recente amichevole, quando abbiamo subito sempre il loro gioco. L’obiettivo è di qualificarci al prossimo turno».

FUTURO – Infine, il tecnico ha parlato di calcio francese e ha strizzato l’occhio alla panchina della Nazionale, ma ha anche confermato di seguire ancora Adrien Rabiot: «Ad alti livelli siamo pochi, io e Wenger, ma è una scuola di livello. Francia? Per ora c’è Deschamps, grande allenatore e persona di qualità. Poi vedremo cosa succede. Io mi sento romano al cento per cento e sogno di vincere qui. Siamo quasi al sud dell’Italia, ma la passione dei tifosi va moltiplicata per dieci rispetto al sud della Francia. Il mio compito è tenere tutti con i piedi per terra, qui si passa velocemente dalla gioia al catastrofismo. Rabiot? Lo continuiamo a seguire, come tutti i miglior giocatori».