Roma, Wijnaldum: «Con l'infortunio è cambiato tutto»
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Roma, Wijnaldum: «Con l’infortunio è cambiato tutto»

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Le parole di Georginio Wijnaldum, centrocampista della Roma, sul suo recupero dall’infortunio e il Mondiale dell’Olanda

Georginio Wijnaldum ha parlato a ESPN. Il centrocampista della Roma, fuori da inizio stagione per una fratturta alla tibia, si è espresso sul suo percorso di recupero e sugli obiettivi dell’Olanda al Mondiale.

SULL’INFORTUNIO«La riabilitazione sta andando davvero nella giusta direzione. Quando è successo ho pianto per diversi giorni, ero triste. Adesso vivo come un monaco, diciamo, ma mi sento molto bene. Sto vedendo molti progressi, anche se adesso vivo lontano dalla mia famiglia. Torno nei fine settimana, è un sacrificio che devo fare. In questo momento sono completamente da solo. Vedo davvero solo due posti, ovvero il mio appartamento e il campo di allenamento. Devo solo superare questo momento e non voglio avere distrazioni. La cosa più difficile? All’inizio è stato accettare che fossi infortunato e non potessi giocare partite ufficiali, e poi non potevo camminare. Ogni cosa che facevo richiedeva molto tempo e i progressi all’inizio erano minimi. Al momento dell’infortunio non mi faceva così male, tanto che mi sono alzato per tornare in piedi. Qui ero tornato a divertirmi, è stato un nuovo inizio, mi hanno accolto a braccia aperte, mi hanno celebrato. Volevo ricambiare tutto questo, poi purtroppo è svanito tutto».

SUL MONDIALE«Ovviamente vorrei essere lì, ma ho imparato ad accettare che non posso farlo. Sì, sono rimasto sorpreso del fatto che il ct mi abbia un po’ tolto importanza siccome giocavo meno al PSG. Ho dei dubbi e dei pensieri, ma ne devo parlare prima con il mister. L’Olanda comunque è forte e può fare bene, anche se ci sono anche altre squadre più forti. Ma non sempre vince la migliore. Come sapete tutti sono cresciuto con mia nonna, a 16 anni sono arrivato in prima squadra. Il calcio in Olanda è uno sport enorme, quando mi affacciavo io tra i grandi c’era Seedorf e io volevo fare quello che stava facendo lui».