Serie A, meglio cercare in casa o investire all'estero? Le società si dividono
Connettiti con noi

Fiorentina News

Serie A, meglio puntare sugli italiani o investire all’estero? Le società si dividono: ecco come

Pubblicato

su

La Serie A si divide tra chi vuole puntare sugli italiani nel proprio 11 titolare e chi invece preferisce cercare all’estero

Con la Nazionale Italiana che cerca di ripartire dopo il fallimento mondiale, un occhio di riguardo va riservato alle società di Serie A che investono sul calcio nostrano. È tuttavia sempre più difficile trovare squadre composte da un 11 titolare ampiamente composto da giocatori italiani.

La Serie A degli “italiani”

La disponibilità economica gioca sicuramente un ruolo importante in questo senso, con i club di Serie A che preferiscono sfruttare i vivai e pescare in casa alla ricerca di un possibile colpaccio low cost. Non è un caso infatti che le squadre più “italianizzate” siano le meno blasonate, vedasi Spal e Frosinone. Se i ferraresi hanno costruito un intero reparto difensivo o quasi, sfruttando figure come Viviano, Bonifazi e Vicari, i ciociari possiedono probabilmente la rosa più “azzurra” della Serie A, che si basa peraltro su un attacco tutto italiano composto da Ciano, Ciofani e Pinamonti.

Ci sono però anche squadre decisamente più blasonate che tendono ad investire e a regalare spazio ad italiani attentamente selezionati. Si veda ad esempio la Juventus, che da anni continua a costituire il nucleo difensivo dell’Italia e che sembra voler mantenere la tradizione.

La Serie A degli “stranieri”

Al lato opposto, diverse società tendono a favorire la ricerca all’estero a scapito di quella in Italia, creando squadre assolutamente scarne di potenziali azzurri. Il Napoli, soprattutto, ma anche Inter, Lazio e Fiorentina, che eccezion fatta per pochi eletti sono essenzialmente composte da giocatori stranieri. I partenopei vantano i soli Meret e Insigne, i nerazzurri, Politano e D’Ambrosio, mentre la Fiorentina si affida esclusivamente a Biraghi, Benassi e Chiesa. I biancocelesti, poi, hanno nei soli Parolo, Immobile e Acerbi gli unici interpreti degni di nota.

Leggermente diverso il discorso di Roma e Milan, che stanno cercando di spostarsi in direzione degli italiano investendo soprattutto sui giovani talenti in chiave futura. I giallorossi, oltre a Pellegrini, Cristante e Zaniolo, possono vantare frutti del vivaio come De Rossi e Florenzi. Per i rossoneri, oltre ai titolarissimi Calabria, Donnarumma e Romagnoli non bisogna trascurare Caldara, Cutrone e Conti.

Strano a dirsi, ma tale approccio è visibile anche in club meno blasonati come l’Udinese e il Genoa, che nonostante militino in acque non proprio tranquille dimostrano di voler investire poco o niente sugli italiani: Lasagna e Mandragora sono gli unici riferimenti bianconeri, mentre per il Grifone la lista include i soli Romulo, Criscito e Biraschi.