2014
Torino, Ventura: «Possiamo fare grandi cose. Sul futuro di Cerci e Darmian…»
TORINO VENTURA – Giampiero Ventura, allenatore del Torino, ha parlato ai microfoni di “Sky Sport” nel primo giorno di ritiro del nuovo Torino stagione 2014/2015.
NUOVE ASPETTATIVE – «Il prossimo obiettivo? Bisogna proseguire il discorso di crescita avviato 3 anni fa quando eravamo decimi in serie B: in 3 anni siamo passati ad avere 1000 persone che ci aspettano nel giorno del ritiro, ad anticipare la preparazione per i preliminari di Europa League. Sono arrivati tanti giocatori giovani (tutti tranne Molinaro), e sono stati fatti tanti investimenti per il presente e per il futuro. Se avremo la stessa voglia di metterci in discussione che abbiamo avuto l’anno scorso niente ci sarà precluso, se invece ci sarà presunzione in un ambiente come quello di Torino significherebbe cancellare 3 anni di lavoro. Io ho staccato un mese, un mese fa ero contento di andare in vacanza perchè ero un po’ stanco, ma ora ho grande voglia di fare e spero che i calciatori abbiano la mia stessa voglia».
RUBEN PEREZ E CERCI – «Ruben Perez? Cercavamo un metodista, un centrocampista centrale che potesse alternarsi con Vives. Le caratteristiche sembrano esserci, il calciatore ha grande entusiasmo e se arriva con la voglia di insegnare a noi siamo in salita, se invece è pronto a mettersi a disposizione del gruppo ci sarà la possibilità di fare bene. Cerci? Il mercato lo fa la società, se mi avessero chiesto di Immobile prima dei contatti con il Dortmund vi avrei detto che rimane e invece sappiamo tutti come è andata a finire (io credo che l’abbiano pagato poco e che abbiano fatto un grande acquisto). Io credo che il Torino non debba dipendere da un solo giocatore, e non mi riferisco a Cerci, c’è bisogno del gruppo e penso a Maksimovic: nei primi 6 mesi non era in grado, non capiva, poi è entrato in campo e non è più uscito e ora è cercato da tutta Europa. Se Cerci rimane perderò l’ultimo ciuffo di capelli e ben venga, altrimenti ne faremo a meno».
DARMIAN E LA CRISI DEL CALCIO ITALIANO – «Crisi del calcio italiano? Non ho seguito tantissimo il Mondiale ma non era mai successo che a fine partita ci fossero tanti veleni e questo sul piano dell’immagine non ha portato sicuramente a cose positive. Noi non abbiamo tanta qualità ma la sensazione è che non ci fosse tutta questa coesione ma per il futuro spero che le scelte siano fatte per il bene del calcio italiano. Darmian? Io avevo detto in tempi non sospetti che Matteo poteva ritagliarsi uno spazio importante nel Mondiale ma Darmian è come gli altri: quando manca la coesione non può incidere più di tanto, così come Immobile, Balotelli e gli altri, ma c’è bisogno del gruppo. Se Darmian rimane? E’ lo stesso discorso di Cerci: se arriva il Psg e offrono a lui 10 volte quello che guadagna andrà da Cairo a chiedere di andare via e io dovrò inventarmi qualcosa di nuovo».