Udinese e Palermo, sesto senso e programmazione | GdS

I migliori osservatori per generare talento e plusvalenze

Quando non si è un top club e quando gli introiti non sono quelli delle società più importanti occorre ingegnarsi e individuare vie diverse per creare squadre che siano all’altezza: pochi club, in tal senso, riescono a reggere il passo di Udinese e Palermo, due club che grazie ad un gigantesco lavoro di scouting riescono a garantirsi valori tecnici importanti e plusvalenze sul mercato. La Gazzetta dello Sport analizza il lavoro dei bianconeri e dei rosanero, partendo dal Friuli. Carnevale, con circa 20 osservatori da gestire, guida la squadra degli scout, e la storia dei talenti scoperti dal gruppo di osservatori bianconeri è di primo piano: da Handanovic a Sanchez passando per Benatia, Asamoah, Allan e Pereyra. «Ci muoviamo tanto, io preferibilmente in auto perché non amo gli arei, e cerchiamo di battere la concorrenza. Simone Roia? Lavora 7 giorni su 7 senza soste, non avete idea di quel che macina. E naturalmente l’ultima parola spetta sempre a Gino Pozzo, grande conoscitore del calcio e del mercato» spiega Carnevale.

UN PRESIDENTE COMPETENTE – Tante le scoperte anche in casa rosanero, la più importante resta indubbiamente Edinson Cavani, ai tempi di Foschi. Finita l’era Foschi i rosanero videro Sabatini come direttore sportivo, una gestione che si ricorda in particolare per l’arrivo di Pastore, mentre negli ultimi due anni Gerolin è stato promosso da capo degli osservatori a direttore sportivo: «Ho soprattutto la fortuna di poter contare su un presidente molto competente come Zamparini, col quale stiamo mettendo su una rete di osservatori che ci garantirà una copertura di tutti i campionati in giro per il mondo. Internet è importante ma non può bastare» ha spiegato Gerolin.