Udinese, Guidolin: «Atalanta esempio da seguire. Ho detto no al Napoli»
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Udinese, Guidolin: «Atalanta esempio da seguire. Ho detto no al Napoli»

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francesco guidolin, udinese

Guidolin non allena da due anni, ma moltissimi lo hanno cercato. Ecco le parole dell’ex tecnico dell’Udinese

Francesco Guidolin ora ricopre il ruolo di commentatore per Dazn. Nonostante l’ultima esperienza su una panchina risalga a due anni fa, con lo Swansea, il tecnico ha ricevuto numerose opportunità per tornare ad allenare. Ecco le sue parole:«Ho detto no a tantissimi che mi hanno chiamato. Molta Serie A, qualche Nazionale, destinazioni buone solo per monetizzare, cioé Cina e Arabia Saudita. Non mi nego a tutti, ma voglio chiudere la mia carriera in modo adeguato, ho seicento panchine in Serie A, un curriculum rispettabile e aspetto qualcosa che mi stimoli davvero. Vorrei una società organizzata e un rapporto serio con persone serie. Chi mi piace adesso? L’Atalanta e qualche altra società, sono esempi da seguire. Per me l’Atalanta è come l’Udinese di sette-otto anni fa».

Guidolin per restare ad Udine rifiutò addirittura la panchina del Napoli, come rivela il tecnico stesso:«Il presidente De Laurentiis mi contattò prima di prendere Benitez. Io stavo bene a Udine e glielo dissi, però lui non si capacitava di come un allenatore potesse rifiutare il Napoli. Con il senno di poi non so se lo rifarei».

Guidolin ricorda infine la sua stagione migliore in carriera. L’allenatore non ha dubbi a riguardo:«L’Udinese del 2010. Un punto dopo quattro partite, la società ebbe la forza di tenermi e noi alla fine arrivammo quarti, uscendo nel preliminare di Champions con l’Arsenal. In verità, l’anno dopo, vendendo i migliori arrivammo terzi, ma la squadra del quarto posto, oltre a essere fortissima perchè avevamo Sanchez, Totò Di Natale, Handanovic, Danilo, Isla, Inler, Domizzi, era straordinaria fuori casa. Vincemmo 7-0 a Palermo, 3-0 a Cesena, 4-2 in casa del Genoa, 4-0 a Cagliari, battemmo la Juventus 2-1, pareggiammo 4-4 con il Milan. Come l’Atalanta di adesso e, forse, anche di più. Perché io non ricordo una squadra che vincesse in trasferta con così tanti gol di scarto».