Zidane-Conte: per Tuttosport è duello per il dopo-Allegri alla Juventus
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Juventus, duello Zidane-Conte per la panchina: il Real terzo incomodo

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zidane real madrid

Zinedine Zidane e Antonio Conte sono i due candidati alla panchina della Juve in caso di addio di Massimiliano Allegri a fine stagione. Sul francese però è tornato il Real Madrid

Continuano i sondaggi della Juventus in vista della prossima stagione. In caso di addio di Massimiliano Allegri alla panchina bianconera, sono sostanzialmente due i nomi ancora in lizza per prendere le redini della squadra: da una parte quello di Antonio Conte, fortemente sponsorizzato in società da Fabio Paratici, dall’altra invece quello di Zinedine Zidane, voluto da Andrea Agnelli (che con Conte non si era lasciato benissimo nel 2014 dopo il primo ciclo di vittorie juventine), che col francese avrebbe già una mezza parola. Lo scenario delle ultime ore sembra però essersi complicato notevolmente a seguito dell’eliminazione del Real Madrid dalla Champions League per mano dell’Ajax: pare infatti che sia stato Florentino Perez in persona a chiedere a Zizou di tornare sin da subito in panchina per raddrizzare una situazione quantomeno disperata. Risposta negativa per ora: Zidane valuterebbe infatti un ritorno al Real soltanto in estate, non prima.

Proprio in vista di giugno dunque, scrive Tuttosport, pare profilarsi un duello tra ex compagni per la panchina della Juve: da una parte Conte, dall’altra Zidane, con l’insidia madridista a cambiare le carte in tavola. La conferma di Santiago Solari al Real è infatti al momento un’ipotesi praticamente da escludere a priori, specie dopo gli ultimi fallimenti: il tecnico argentino, in rotta con lo spogliatoio, potrebbe decretare l’addio a fine stagione anche di due elementi di spicco come Marcelo ed Isco, obiettivi entrambi, guarda caso, della stessa Juve. Sarebbero proprio il terzino spagnolo ed il trequartista spagnolo, da sempre legati da un rapporto strettissimo a Zidane, i regali promessi al francese in caso di approdo a Torino. A meno che Perez non ci metta, ancora una volta, il suo zampino.