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Lazio: a Lotito resta solo Prandelli

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Bloccato Inzaghi. L’ex c. t. su Balotelli: «Il calcio non è la sua priorità»

Alla fine alla Lazio non resta che Cesare Prandelli: sono ore decisive, possibili ultimi colpi di scena, ma tutto lascia pensare che i biancocelesti alla fine annunceranno l’ex commissario tecnico della Nazionale come nuovo allenatore. Prandelli eri, intervenuto nel corso della presentazione del suo libro, “Il calcio fa bene”, senza sbilanciarsi troppo, ma lanciando un segnale chiaro quando ha parlato di valutazioni in corso da parte del numero uno laziale Claudio Lotito. Lotito valuta l’aspetto economico della faccenda, nella fattispecie: Prandelli guadagnerà circa 2 milioni di euro netti l’anno che si sommeranno a quelli degli allenatori attualmente a libro paga (Stefano Pioli e Vladimir Petkovic) e poi porterà con sé non più di quattro o cinque collaboratori tecnici, i suoi fedelissimi. Tutto sembra andare in un’unica direzione: Prandelli ha smentito contatti con l’Atalanta e per il momento l’unica valida alternativa in casa Lazio sembrerebbe essere Gian Piero Gasperini, verso l’addio al Genoa, ma meno stimato da Lotito. 

LAZIO: INZAGHI BLOCCATO, PRANDELLI SU BALOTELLI – Simone Inzaghi, a quanto pare, starebbe perdendo forza: l’attuale tecnico della Lazio è stato bloccato fino a domani, ma probabilmente in queste ore gli verrà spiegata la decisione e verrà dirottato in Serie B (al Bari o più probabilmente alla Salernitana, se riuscirà a superare indenne i play-out). Capitolo mercato: per Mario Balotelli dal Liverpool, in prestito secco, di lavora sempre con il suo procuratore, Mino Raiola. Balotelli è molto stimato da Prandelli, che lo ha avuto con sé in Nazionale, ma restano comunque parecchi dubbi, come spiegato proprio dall’ex c. t. «Mario non è né cattivo e nemmeno ingestibile, io ho sempre sostenuto e sosterrò sempre il suo grosso potenziale – le parole di Prandelli ieri – . Però il calcio non è mai stata la sua prima priorità e quindi ad un certo punto gli sono venuti a mancare gli stimoli». Non una bocciatura vera, piuttosto un avvertimento a Super-Mario.