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Milano, come hai potuto

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Inter e Milan ancora clamorosamente fuori dal podio?

L’Inter di Mancini strappa via un deludente pareggio in casa del Verona peraltro in rimonta sul campo dell’ultima realtà della classifica, il Milan di Mihajlovic non approfitta della doppia frenata dei cugini rossoneri e della Fiorentina – attuale terza forza del campionato di Serie A – non andando oltre un risicato 1-1 casalingo con l’Udinese di Colantuono.

MILANO FUORI DAL PODIO? – Se la corrente situazione di classifica dovesse persistere fino all’epilogo del torneo (Inter quarta e Milan sesta, con la Roma rientrata in gioco) avremmo le due milanesi tagliate fuori dal podio e dunque dalla possibilità di prendere parte alla prossima Champions League. Ed inizierebbe a diventare una pericolosa abitudine: terza volta consecutiva, dopo la stagione 2013-14 (Juventus, Roma e Napoli) e la seguente annata calcistica 2014-15 (Juventus, Roma e Lazio, milanesi ottave e decime, addirittura escluse anche dall’Europa League). Per un pelo quarta di fila, considerando il tanto discusso epilogo della stagione 2012-13 con la vittoria in extremis del Milan sul campo del Siena nell’ultima decisiva giornata di campionato. La geografia del calcio italiano risulterebbe definitivamente riscritta: neanche i massicci investimenti effettuati da Milan ed Inter nella recente estate di calciomercato riuscirebbero a riscrivere la tendenza degli ultimi anni e dunque a riportare determinati equilibri sugli standard a cui eravamo abituati.

CRISI INTER – Una sola vittoria nelle ultime sei gare di campionato, dato a cui va sommata la batosta incassata in Coppa Italia dalla rivale di sempre Juventus: un andamento disastroso che ha sbalzato via l’Inter dalla lotta scudetto – non dimentichiamo come i nerazzurri siano stati per larghi tratti del campionato al comando della classifica – fino addirittura a farla precipitare al quarto posto. Podio lontano un punto, s’intenda, ma di questo passo gli uomini di Mancini rischiano seriamente di dover rinunciare ancora una volta: i segnali della produzione offensiva si intravedono ma decisamente a sprazzi, la novità sta nella crisi della fase difensiva, il punto forte che aveva portato l’Inter ai vertici della classifica. I numeri ora parlano chiaro: tre gol incassati da Juventus, Milan e addirittura Verona (peraltro in fotocopia da calcio piazzato) nel giro di pochi giorni, l’impianto generale scricchiola ed alcuni singoli – Murillo su tutti – stanno venendo meno rispetto alle indicazioni iniziali.

MILAN, FESTIVAL DELLE OCCASIONI MANCATE – Nessuna squadra al mondo riesce attualmente a venir meno a tutte le chance che gli si propongono come accade al Milan di Mihajlovic: l’occasione non era di quelle ghiotte, di più. Frenata di Fiorentina ed Inter, impegno casalingo contro la modesta – nessuno si offenderà – Udinese di Colantuono: una vittoria avrebbe condotto i rossoneri in piena area Champions e centrato l’obiettivo mai celato dal tecnico serbo, ossia quello di rientrare nei piani alti della classifica per poi dare battaglia negli ultimi due mesi di campionato. Qui il problema è tutto di personalità: il Diavolo riesce ad esprimersi all’altezza delle sue possibilità quando non ha nulla da perdere e si gioca il tutto per tutto a mo’ di ultima spiaggia (vedi i recenti scontri diretti proprio contro Fiorentina ed Inter), succede l’esatto contrario quando sente di essersi avvicinata al treno che conta e di non poter sbagliare. Il Milan viene meno quando ha il destino tra le proprie mani: brutto segnale per Mihajlovic, considerando che sul mercato tutto si può acquistare, fatta eccezione per la personalità. Lì non bastano uno o due individui carismatici ma si deve forgiare una mentalità di gruppo. Che oggi, insindacabilmente, a questo Milan manca.