2015
Finita la striscia vincente di Mancini: la Viola sculaccia l’Inter per 4-1
Incredibile capitombolo interno della Beneamata che viene raggiunta in classifica al primo posto dai ragazzi di Paulo Sousa
Si è conclusa da pochi minuti Inter-Fiorentina valevole per la sesta giornata del campionato di serie A TIM 2015/2016. Ne è venuto fuori un clamoroso 4-1 a favore della Viola grazie ad uno scatenato Kalinic (tripletta da vero campione) e a un altrettanto in palla Ilicic, suo degno compare (gol su rigore al 2′). Per la squadra di Mancini un vero e proprio naugrafio generale, distrazioni assortite, fiera degli orrori (con Samir Handanovic mattatore indiscusso) e tanta svagatezza nella ripresa nonostante un gol di rapina di capitan Icardi al 60′. Ma passiamo subito alla cronaca della gara.
PRIMO TEMPO – SUPREMAZIA VIOLA DAPPERTUTTO “Can’t believe it!”, ovvero ‘non ci posso credere’. L’sms che ricevo al 23esimo del primo tempo da un mio amico tifosissimo viola recita proprio così. Ok, non so come sia apparsa la debacle del Biscione in pay-tv, ma qui allo stadio l’incredulità è stata mitigata da un Inter troppo distratta e confusionaria per essere vera. Capiamoci bene: distratta, ma non brutta perché almeno fino al secondo gol gigliato i nerazzurri hanno marciato a mille all’ora dimenticandosi che di fronte avevano una delle squadre meglio messe in campo nel campionato italiano grazie all’operato tattico di un signore chiamato Paulo Sousa. E così ecco servito il disastro in chiave interista: al secondo minuto ‘distrazione fatale’ di Handanovic che stoppa male di piede servendo a Kalinic il più involontario degli assist. Conttato inevitabile e Damato fischia il penalty. Steso l’attaccante croato passano però più di 120 secondi prima che l’ex palermitano Ilicic possa battere il sacrosanto rigore: bordata alla Lothar Matthaus nell’angolo alto a sinistra e viola in vantaggio. L’Inter, inaspettatamente ferita, carica a testa bassa ma al 18esimo è raddoppio made in Florence: botta del solito Ilicic da 25 metri, Handanovic respinge in maniera ‘artistica’ a palmo aperto, la sfera compie un pallonetto strano e Kalinic è lì pronto a ribattere in rete. 2-0 per gli ospiti, ora la rabbia dell’undici meneghino non la tieni più. Saltano gli schemi, la difesa balla allegramente e al 23esimo è tracollo completo: fuga di Marco Alonso sulla sinistra (l’errore stavolta è di Perisic) e sempre Kalinic è pronto a buttare dentro il più teso degli assist. Finita qui? Macché, al 33′ Miranda decide di farsi espellere intervenendo da ultimo uomo su di uno spiritato Kalinic e tra il 40′ e il 43′ saltano i nervi pure a Kondogbia (buona partita fino a qui la sua; nel delirio generale, beninteso) e Guarin che rimediano due gialli per falli di cattiveria rispettivamente su Ilicic e Borja Valero. Le occasioni della Beneamata? Un liscio di Tatarusanu su retropassaggio di Roncaglia al 36′. San Siro spera nell’autogol, ma il pallone rotola malinconico sul fondo. Come il fondo in cui sono precipitati i ragazzi di Mancini.
SECONDO TEMPO – IL SUSSULTO DI MAURITO NON BASTA Tante, troppe volte l’Inter ci ha abituato a dei miracoli in extremis. Eppure stasera anche un orbo colpito da miopia si accorgerebbe che l’impresa per la compagine di mister Thohir si dimostra fin da subito improba ed impossibile. Anche perché nonostante il gol dell’illusione di Icardi al 60′ (punizione di Telles con Maurito che prima stampa di testa la palla sul palo e poi la riprende insaccandola su bieca opposizione di Tatarusanu) il secondo tempo interista è troppo flaccido ed incosistente per generare chissà cosa, quasi come se i nerazzurri stessero già pensando al prossimo impegno con la Sampdoria a Genova (sfida mica da ridere contro l’ex supremo Walter Zenga). Ne viene fuori di conseguenza un’insistente melina gigliata con parecchi scambi noiosi tra il centrocampo e il limite dell’area avversaria. Batti e ribatti ci scappa anche il quarto gol toscano siglato da un mostruoso Kalinic che al 76′ si fa trovare pronto su servizio di Ilicic (a proposito, partitona anche la sua) che nel frattempo aveva già ridicolizzato Santon nella più classica delle ripartenze. E all’84esimo i gol per l’ex Dnipro potrebbero essere addirittura quattro se Handanovic non si ricordasse di essere un gran portiere deviando il suo diagonale in angolo. Sipario. L’Inter (evanescente come non mai, rabbiosa senza una meta) sprofonda nuovamente nel peggiore dei suoi incubi ‘mazzariani’ (ricordate Inter-Cagliari dello scorso anno? L’apoteosi dello Zeman rossoblu?) mentre la Viola bacia – a parimerito con lo stesso team milanese – la vetta della classifica. Sono 15 punti d’oro per l’umile Paulo Sousa. 15 punti splendidamente guadagnati tra contestazioni antipatiche. Applausi fragorosi al portoghese non avvezzo alla polemica, gran lavoratore ed uomo di imprese memorabili. Come quest’ultima.
Marcatori: 4′ Ilicic (rig.), 18′, 23′ e 76′ Kalinic, 60′ Icardi
Ammoniti: 3′ Handanovic, 40′ Kondogbia, 43′ Guarin, 69′ Kalinic, 81′ Medel, 90′ Alonso
Espulsi: 31′ Miranda
Arbitro: Damato di Barletta
INTER (4-3-1-2): Handanovic; Santon, Miranda, Medel, Telles; Felipe Melo, Kondogbia (46′ Ranocchia), Guarin (77′ Brozovic); Perisic (61′ Biabiany); Palacio, Icardi. All.: R. Mancini.
FIORENTINA (3-4-2-1): Tatarusanu; Roncaglia (75′ Gilberto), Gonzalo Rodriguez, Astori; Blaszczykowski (69′ Tomovic), Vecino, Badelj (82′ Mati Fernandez), Marcos Alonso; Ilicic, Borja Valero; Kalinic. All.: Paulo Sousa.