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5 ADDII POLEMICI avvenuti all’Atalanta: da Conti a Bobo Vieri fino al recente Teun Koopmeiners
Koopmeiners ultimo di alcuni addii polemici avvenuti nella storia dell’Atalanta: ecco una 5 PRECEDENTI nerazzurri
L’addio di Koopmeiners, fronte Atalanta, è stato all’insegna delle polemiche: non tanto per il trasferimento alla Juve, ma per il “come” è andato via da Bergamo (tra certificati medici, rinunce varie e un comportamento che ha fatto discutere). Non è la prima volta nella storia dell’Atalanta che succedono episodi di questo tipo (seppur pochi). Ecco i 5 addii polemici nerazzurri avvenuti in precedenza.
1 – ANDREA CONTI
Prodotto del vivaio atalantino che dopo l’esordio con Reja trova la consacrazione con Gasperini. In estate le big (rossoneri su tutti) sono interessate a lui e la Dea inizialmente fa muro, ma il ragazzo batte i piedi, con il procuratore che si rivolge all’Atalanta a suon di “Il mio cliente non partirà in ritiro, merita traguardi più importanti”. Arriva al Milan cominciando il suo calvario con l’intera tifoseria che non gli perdonerà mai l’atteggiamento avuto contro la società: usato come simbolismo per chi lascia l’Atalanta in malo-modo.
2 – SPINAZZOLA
Stesso ruolo (a sinistra), stesso anno di Conti, ma con alcuni punti differenti: il ragazzo si trovava in prestito secco e da accordo aveva ancora un altro anno all’Atalanta da disputare, ma le sue prestazioni spinsero la Juventus (detentrice del cartellino) a rivolere indietro il ragazzo. La Dea fa leva sugli accordi precedenti, mentre il ragazzo spinge per il ritorno in bianconero con tanto di post su Instagram :”La Juve è il mio ultimo treno per una big”. Viene messo momentaneamente fuori rosa per poi essere reintegrato e fare un buon girone di ritorno. Meno grave di Andrea, ma comunque simile.
3 – SAUDATI
Rispetto ai due casi precedenti più che tradimento si tratta soltanto di polemica e dissidi tra piazza e giocatore. Luca arriva nell’estate del 2001 con il famoso mercato illusorio dove non c’è feeling con l’ambiente: la tifoseria pretende impegno, Saudati accusa di troppa pressione la piazza. Il flop con Vavassori, la piccola risalita con Mandorlini e poi la separazione definitiva dove all’Empoli non ha esitato a criticare Bergamo e l’Atalanta. I tifosi lo hanno contestato principalmente per il suo atteggiamento polemico, al di là che sia uno dei più grandi flop della storia atalantina.
4 – SCHELOTTO
Comprato nel 2010 (lasciato in prestito al Cesena per una stagione) raggiunge la sua consacrazione nell’annata del -6 dimostrandosi sulla fascia destra uno dei migliori esterni atalantini fino a quel momento. L’Inter bussa alla porta, lui stacca la spina allontanandosi sempre di più dal contesto orobico. La Curva Nord come tutta la tifoseria non ne può più dei suoi atteggiamenti: a gennaio 2013 va a Milano, e il 3-4 a San Siro è stata l’ultima goccia di un vaso stracolmo (vista la rissa a fine partita e la litigata con Raimondi). Tuttavia negli anni successivi l’italo argentino spenderà buone parole per Bergamo e l’Atalanta, chiedendo scusa per tutto quello che è successo, rimanendo grato a ciò che è stato il suo percorso lì, e nel 2020 addirittura scrisse un messaggio di vicinanza in periodo di Pandemia.
5 – BOBO VIERI
All’Atalanta Bobo Vieri giocò nel 95-96; ritornando 11 anni dopo per riprendersi dall’infortunio, e poi il terzo ritorno polemico in nerazzurro. Si ritorna indietro di una stagione, dove nel 2007 2008 decide di andare alla Fiorentina senza ringraziare una Dea che l’aveva aiutato, e proprio contro l’Atalanta segna il suo primo goal viola esultando in maniera esagerata: gesto che i tifosi si legheranno al dito contestandolo per tutta l’annata, spingendolo a rescindere il contratto