Buon compleanno a… Amato Ciciretti
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Buon compleanno a… Amato Ciciretti

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Oggi Amato Ciciretti compie 30 anni. Che sia uno che non passa inosservato, è sicuro. Estroso fantasista, come segni particolari…

Oggi Amato Ciciretti compie 30 anni. Che sia uno che non passa inosservato, è sicuro. Estroso fantasista, come segni particolari ha una buona quantità di tatuaggi che si fanno notare e come professione fa il calciatore con la valigia sempre pronta. Come attestano le 13 squadre che lo hanno visto nelle proprie fila, probabilmente chi più chi meno attratte dalla sua originalità, quella che il Pordenone espresse in un comunicato ufficiale quando lo acquistò a titolo definitivo dal Napoli: «Ciciretti è un calciatore dotato di classe cristallina e notevoli doti balistiche, grande duttilità (è impiegabile da trequartista oppure da esterno offensivo) ed esperienza». Salvo poi lasciarlo andare all’Ascoli.

Che a sua volta lo ha tenuto per una sola stagione, al termine della quale ha fatto ritorno nel luogo dove sicuramente ha toccato il massimo della sua carriera: il Benevento. Con il club campano ha ottenuto una doppia promozione dalla C alla A, campionato nel quale ha avuto il merito di segnare il primo gol, pertanto si può dire che la storia l’abbia scritta in un modo non banale, tale da farsi ricordare per sempre. Ma di quel periodo, che va dal 2015 al 2018, è interessante ricordare alcuni momenti, soprattutto adesso che si avvicina l’inizio del mercato, momento dell’anno nel quale spesso si è trovato al centro dell’interesse.

Già quand’era in serie B, il suo agente Vincenzo Pisacane lo presentava così a Sky Sport: «Secondo me è pronto per compiere il salto di qualità e il passo verso la Serie A. Ha compreso gli errori fatti in passato e ha messo la testa a posto. Il Benevento ha ricevuto diverse offerte, ma non faccio i nomi delle società interessate perché non mi piace farli. Parliamo di una società con i conti a posto, con a capo un presidente facoltoso che non ha necessità di cedere. Se non dovesse essere ceduto? Il mio assistito ha un contratto fino al 2018 con i giallorossi ed è contento di giocare con questa maglia».

Nel massimo campionato ci arriva per via diretta, come uno degli elementi più intriganti della squadra. Fa un grande gol su punizione in Juventus-Benevento e origina pure una bufala che fa discutere. Sul web circola una sua dichiarazione anticipata: «Per me sarà una partita speciale, dato che tifo Inter e li odio con tutto me stesso. Voglio fargli passare un’altra Berlino o un’altra Cardiff», qualcuno la prende per vera, ci romanza un po’ dimenticandosi che lui è un tifoso sfegatato della Roma, squadra nella quale è cresciuto. Dell’Inter, semmai, si parla perché sembrerebbe un obiettivo di Walter Sabatini (e se ci penasse pure adesso per la sua Salernitana).

Il mister delle streghe, Roberto De Zerbi, reagisce con un certo fastidio alle ipotesi che vanno profilandosi: «Era nell’aria che Ciciretti potesse abbandonare Benevento, anche se non ci ha comunicato niente. Visto che ha il contratto in scadenza a giugno, ho chiesto un giocatore con le sue stesse caratteristiche alla società. Ognuno fa i suoi interessi: procuratori, club, così come me. Personalmente, devo fare gli interessi della società e della squadra, motivo per cui manderò in campo Ciciretti soltanto se lo vedrò concentrato. Altrimenti opterò per chi sta meglio di lui dal punto di vista psicologico. Non voglio trattenere in rosa chi ha voglia di andare via».

Effettivamente, Amato se ne va in quella sessione, salutando il pubblico che lo ha venerato e firmandosi con il suo suo soprannome: «La carriera di ogni calciatore prevede il momento dei saluti e la mia non fa certo eccezione. Dispiace per le incomprensioni degli ultimi tempi, ma ho sempre dato il massimo senza mai fingere come tanti mi hanno attribuito. Volevo ringraziare tutti, tifosi staff, società, per l’affetto e il supporto. Vi auguro buona fortuna sperando che il futuro vi riservi le magiche soddisfazioni degli ultimi anni! Ciao Benevento, il tuo Gordo.». A prenderlo è il Napoli, che però lo dirotta a Parma in prestito, facendolo scendere di categoria. In azzurro non riuscirà a giocare mai, ma ancora recentemente si è giustificato: «Mi era arrivata un’offerta da parte di una società importantissima. A quell’età rifarei esattamente le stesse cose». Anche se col senno di poi, non sarebbe stato male sperimentare il suo talento in un altro contesto, visto che c’era una proposta dalla Liga, un torneo dove chi ha i piedi buoni non viene mortificato da gabbie tattiche.

La Serie A l’ha frequentata ancora con qualche apparizione con i ducali, poco da segnalare, se non che la sua prestazione peggiore l’ha fornita proprio al San Paolo da avversario. A 30 anni si può ancora risalire la corrente? Finora a Benevento ha giocato pochissimo, i problemi fisici lo hanno condizionato, ma domani è un altro anno, tutto può cambiare…