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Buon compleanno a… Ebrima Darboe

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Oggi Ebrima Darboe come 22 anni e la sua stagione è stata difficile a causa di un infortunio grave al ginocchio

Oggi Ebrima Darboe compie 22 anni. Non ha trascorso un’annata semplice dopo che undici mesi fa, durante il ritiro estivo, ha riportato a lesione del legamento crociato del ginocchio destro durante il test amichevole contro il Portimonense. Dolore, lacrime, intervento chirurgico, tanta rieducazione e lavoro prima di riassaporare il piacere del campo con la formazione Primavera. Per il centrocampista nato in Gambia c’è finalmente la possibilità di tornare a guardare al futuro con il sorriso, anche se tanti giorni sono stati buttati via, quando invece si stava profilando l’opportunità di un ulteriore fase di crescita in prima squadra.
Quando si parla di lui, è praticamente impossibile non cominciare dalla sua storia personale. Lo ha fatto anche il sito della Roma, presentandolo ai tifosi giallorossi nell’ottobre del 2019, quando il ragazzo è entrato per la prima volta nella lista dei convocati per la gara con il Milan. Sotto il titolo La bella storia di Ebrima Darboe si tracciava così la sua scheda biografica: «Nato in Gambia nel 2001, l’anno del nostro terzo Scudetto, Ebrima è stato incluso nel progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo) e successivamente affidato a un assistente sociale. Dopo aver iniziato a giocare nella squadra amatoriale Young Rieti, ha proseguito nel suo percorso educativo in Italia fino a ottenere un provino con la Roma. Entrato a far parte del Club, ha debuttato nella Primavera a inizio anno. A luglio Darboe ha firmato un contratto da professionista con il Club, un momento che ha descritto come “la realizzazione di un sogno”». Ovviamente, tante volte, Ebrima si è trovato a raccontare le sue vicissitudini per arrivare a essere un calciatore. Lo ha fatto, ad esempio, con Sky Sport: «Avevo questo sogno fin da piccolo, di diventare calciatore, ma come sapete in Africa è difficile giocare ad alti livelli. Avevo un amico lì in Gambia, mi diceva: “Sei troppo forte, parla con i tuoi genitori, cerca di andare in Europa che là sicuramente troverai un club professionistico”. I miei genitori mi hanno aiutato un po’, ma non era facile avere i documenti con il visto. Così sono fuggito con due miei amici. Ho fatto un viaggio avventuroso, difficile, ma sono arrivato in Italia. E mi hanno messo in una casa famiglia. Dopo un anno ho conosciuto una scout, mi ha aiutato tanto, mi ha cambiato la vita, portandomi pure nella sua famiglia perché avevo bisogno di una famiglia. Bisogna credere sempre nei sogni, non mollare mai e avere pazienza».

Darboe, dal Gambia alla Serie A: «Quando incontrate altri rifugiati, ricordatevi la mia storia» – VIDEO

C’è anche un video dell’Unicef nel quale chiede che la sua storia venga ricordata, soprattutto quando si incontrano i ragazzi come lui, che scelgono di rischiare tutto affinché l’esistenza acquisti quel tanto di umanità necessaria per essere degna di essere vissuta.
Il suo primo anno con la Roma dei grandi lo vede lanciato da Paulo Fonseca.

Esordio Darboe in Serie A: la favola del calciatore africano

Piano piano passa dall’essere un esordiente che genera curiosità, come succede a tutti i debuttanti, al diventare un giocatore che si ritaglia una piccola parte e almeno una grandissima soddisfazione: essere il primo millennial a giocare il derby della Capitale. E lo fa anche molto bene, dimostrando la personalità che ci vuole per proporsi in avanti e contemporaneamente recuperare 11 palloni.
Da un allenatore a un altro, sempre all’insegna del Portogallo, Ebrima continua a crescere, a fare qualche presenza e ad essere felice di imparare: «Mourinho mi ha insegnato moltissimo e mi ha aiutato tanto». Tra le lezioni più importanti: «Nel calcio non puoi essere gentile – rivela in un’intervista rilasciata al The Guardian – e lui me lo ho fatto capire: devo essere più cattivo».

Pagelle Zorya Roma: top El Shaarawy, bene Darboe. Male la difesa ucraina, si salva Matsapura

La sua migliore partita, in assoluto, la gioca contro lo Zorya, in Conference League. Fornisce ad El Shaarawy un assist per il gol e riceve i complimenti dal suo mister: «Ha giocato molto bene. Ha dato un buon equilibrio alla squadra, ha preso buone decisioni palla al piede e ha letto bene i movimenti difensivi». Per il suo nuovo anno che inizia oggi, non si può che augurargli di tornare a giocare partite così.