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Caso scommesse, l’avvocato Di Cintio: «Le società in queste situazioni non dovrebbero rischiare nulla, ma…»

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Cesare Di Cintio, avvocato esperto di diritti sportivi nazionali e internazionali, ha parlato a Sportmediaset del caso scommesse

Cesare Di Cintio, avvocato esperto di diritti sportivi nazionali e internazionali, ha parlato a Sportmediaset del caso scommesse.

PAROLE – «La questione è molto semplice. Le società in queste situazioni non dovrebbero rischiare nulla, salvo che non venga dimostrato un “coinvolgimento” dei massimi dirigenti. Solo in tal caso il quadro potrebbe cambiare con sanzioni anche per le società stesse. Per tutti gli altri (dirigenti, tecnici della società) non è necessario un coinvolgimento diretto, ma è sufficiente che tali soggetti descritti nell’articolo 2 del Codice di Giustizia Sportiva ne siano venuti a conoscenza, obbligandoli quindi a informare la Procura Federale. Il mancato adempimento potrà essere punito con la sanzione dell’inibizione o la squalifica da 6 mesi e l’ammenda da euro 15.000. Diverso è invece ciò che potrebbe accadere tra la società e il giocatore, per cui l’Accordo Collettivo di Serie A prevede espressamente, per violazioni al divieto di scommettere, la possibilità per la società di chiedere al Collegio Arbitrale presso la Lega di riferimento la riduzione della retribuzione in alternativa all’azione di risoluzione del contratto in base ovviamente alla gravità dei fatti eventualmente accertati».