Catania, Lo Monaco: «Le vicende extra calcistiche hanno ingenerato uno spirito di condanna». - Calcio News 24
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Catania, Lo Monaco: «Le vicende extra calcistiche hanno ingenerato uno spirito di condanna».

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Oggi pomeriggio in sala stampa, a Torre del Grifo Village, l’Amministratore Delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, ha incontrato i giornalisti e gli operatori dell’informazione per discutere di diversi argomenti caldi che hanno interessato il club dell’Elefante. Intanto, fino al termine della gara con il Messina, non saranno previste ulteriori conferenze stampa da parte del tecnico Pino Rigoli o dei calciatori rossazzurri.

Giornata importante per il Catania. Davanti ai microfoni dei cronisti ha parlato l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco. Una conferenza stampa fiume da parte del dirigente etneo che ha trattato diversi ambiti, in un momento delicatissimo che ha visto la società etnea ricevere in poche ore il “no” della FIFA per il caso Castro ed il verdetto del Collegio Arbitrale sul mancato pagamento dello stipendio al calciatore Alessandro Rosina. Tutto questo, tra l’altro, a poche ore da un match importante come quello contro il Messina, specie in una situazione di classifica molto complicata.

NIENTE DERBY CON IL MESSINA – «Il silenzio stampa non esiste, è solo una settimana particolare – esordisce ai microfoni Lo Monaco -. E’ una precisazione dovuta. Ci sono qui io a rispondere e si preferisce che la squadra si concentri solo alla gara. Noi non facciamo mancare il nostro servizio alla carta stampata. Domenica prossima giochiamo una gara importante contro il Messina, ma è inutile ostinarsi a chiamarlo “Derby”. Per me il “Derby” è solo contro il Palermo e non certo quando giochiamo contro Akragas, Messina o Siracusa. Gara importante, certo, per entrambi. Tre punti in palio pesanti, dato che il Messina viene da una sconfitta interna inopinata. Due squadre partiti con percorsi diversi. Lo stesso presidente del club ha dichiarato di inserirsi nella lotta al vertice. Noi, poverini, con una pesante penalizzazione recuperata, ma colpevoli di quanto accaduto in campo se le cose non sono andate per come si sperava. Il gol annullato o il rigore non dato sono episodi, ma alla fine siamo noi a determinare il risultato. C’è il rammarico se pensate che in questi mesi il Catania ha disputato 18/20 partite senza mai perdere fra precampionato, campionato e Coppa Italia, eccezion fatta contro l’Akragas, una gara che tutti avete avuto modo di vedere per come è andata. Ci mangiamo le mani per quello che poteva essere e non è stato, in gare contro Reggina, Akragas, Fondi e Taranto…tanti episodi…ma la palla la dobbiamo mettere in porta noi».

CHIAREZZA SULLA PENALIZZAZIONE – «Il Catania è stato sanzionato per il “Caso Castro” diverso tempo fa, maturato nel 2014, in quanto non è stato effettuato un pagamento al Racing. In virtù di tale inadempienza, per la quale il Racing ha più volte reiterato la richiesta della somma, lo stesso club ha chiesto alla FIFA che venisse applicata la sanzione prevista. Cosa che è avvenuta. Il percorso successivo è così basato: la FIFA lo notifica alla FIGC, quest’ultima alla Lega Pro, ed infine al Catania. Quando sono subentrato ho tentato subito di raggiungere una conciliazione con il Racing, cosa che abbiamo fatto dilazionando il pagamento. La prime due rate di 210mila sono state pagate ed insieme alla società argentina abbiamo in FIFA un dossier in cui era il Racing stesso a chiedere la sospensione della pena nei confronti del Catania. E’ di pochi giorni fa la risposta: potete chiedere ciò che volete, ma la sanzione è già stata cominata. Da questo momento, abbiamo 30 giorni di tempo per presentare ricorso al TAS, cosa che faremo. La speranza era che la FIFA sospendesse la sanzione. Lo stesso legale della FIGC, Mario Gallavotti, che sta curando il dossier insieme ai nostri legali, ha espresso opinione negativa sulle ragioni della penalizzazione. Dai 30 giorni per la presentazione del ricorso, passeranno circa altri 15/20 giorni per avere la sentenza del TAS».

ROSINA E LA LEGA PRO – «Il caso Rosina è ormai chiuso. Il Collegio Arbitrale si dovrà esprimere, se non lo ha già fatto, e nel caso in cui il Catania sarà perdente, dovrà pagare altri 153mila euro al giocatore. In questi quattro mesi abbiamo vissuto in periodo pieno, dove ho lavorato 24 ore al giorno ed ogni volta il burrone sembrava ad un passo. Oggi devo dire che siamo in pieno marasma, ma la barca è lontana dal burrone. Io sempre detto che non esiste un rilancio senza un risanamento economico dell’azienda. Fa rabbia pensare che fino a quattro anni fa il modello Catania era invidiato…capisco lo stato d’animo della gente, così come la capisco quando vedono solo il risultato sportivo. Vorrebbero subito tornare in Serie A. Anche io lo vorrei, ma siamo in Lega Pro, con una pesante penalizzazione e dove ci sono due-tre squadre partite subito sparate. Noi dobbiamo per ora realizzare una squadra forte. Se poi con la fortuna arriveremo ai play off, ci presenteremo con il vestito della festa…poi chi ha più cartucce spara!».

DEBITI TANTI, MA ANCHE TROPPE ACCUSE – «Purtroppo paghiamo lo scotto di questi 4 anni terribili che vorremmo cancellare. Sui punti di penalizzazione non c’è nessun complotto…la sanzione è quella. Noi non avevamo solo la questione Castro. Nel frattempo abbiamo sistemato quelle legate ai calciatori Gillet, Rolin, Piermarteri e parte della questione Rinaudo….tutti debiti FIFA che non sono stati onorati e che andranno regolarizzati. Per poter iscrivere una squadra ad un campionato, non devono sussistere debiti con altre società della FIFA. Noi stiamo lavorando e ci auguriamo di sistemare tutto. Il concetto di “Dalli all’untore”? Non lo escludo. Le vicende extra calcistiche del Catania hanno ingenerato uno spirito di condanna unanime. Sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni del Presidente della Lega B prima ancora che il caso esplodesse con tutta la sua virulenza, coinvolgendo anche altri club di Serie B. Restai però più sorpreso nel vedere che a Catania nessuno si risentisse l’ardore di difendere il Catania. Le ultime decisioni arbitrali fanno un po’ pensare che possa esserci un atteggiamento negativo nei nostri confronti. La politica non deve entrare nello sporto. Ricordo che dopo i fatti che videro la morte dell’ispettore Raciti, si creò un clima ostile nei confronti del Catania, dove tutti ci chiamano assassini. In Lega mi fecero capire che c’era quasi l’accettazione generale che il Catania dovesse retrocedere. Da quel giorno non ho più partecipato a una riunione in Lega, poi grazie a Dio ci siamo salvati». 

RIGOLI NON SI TOCCA – «Questo clima può sicuramente incidere psicologicamente sulla mente di qualche giocatore. Se non ho le palline per incidere, al 94’ quando mi capita l’occasione per far gol, devo fare gol. Questi eventi hanno creato una cappa di negatività e chi non la sa gestire dovrà riposarsi. A Taranto, nonostante le assenze, la squadra ha fatto bene. Ciò significa che la rosa è valida, ma se non abbiamo vinto le partite significa che dobbiamo completare l’opera. Allenamenti a porte chiuse? Non lo abbiamo mai pensato. Ci saranno anche quelli a porte aperte, magari il giovedì, come si faceva un tempo. Rigoli? Io gli allenatori li ho cambiati solo quando mi facevano capire che volevano andarsene. Rigoli non può piacere perché ha allenato in serie minori, ma ha vinto tanto. Quando abbiamo perso contro l’Akragas, un procuratore mi ha contattato per propormi un allenatore. È un malcostume che c’è nel calcio, ma Rigoli rimarrà fino a fine campionato. L’unica squadra che ci ha messo sotto è stata il Matera, per il resto le partite le abbiamo fatte noi. L’attacco? Finora è mancato clamorosamente. Bisogna prenderne atto e svegliarsi dal sonno. Io sono sempre piacevolmente sorpreso quando un giovane si sa imporre. Mi aspetto molto dalla crescita di ragazzi come Di Grazia, Barisic e Parisi.  Mercato di gennaio? Ho già detto che dobbiamo completare l’opera…ho già detto tutto. Paolucci? Probabilmente ha l’esigenza di rifiatare. Sembra stia giocando solo per il gol e non lavorando per la squadra come ha sempre fatto in passato. Drausio? Si sta allineando alle aspettative. Scoppa? Era partito bene, forse ha bisogno di rifiatare. È un giocatore di livello superiore così come Silva».

RESPONSABILITA’ DIRETTA E OGGETTIVA – Intanto domani pomeriggio inizierà la prima udienza presso il Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare, che vedrà coinvolta la società etnea per responsabilità diretta e oggettiva in relazione a due gare del campionato di Serie B 2014/15, Bologna Catania e Brescia-Catania, gare che furono stralciate dal caso “I Treni del gol”. Sulla questione, Lo Monaco è fiducioso: «Penso che ce la caveremo con una multa. Almeno speriamo».