Conferenza stampa Ibrahimovic: «Il Milan mi ha ridato la gioia di giocare a calcio» - Calcio News 24
Connettiti con noi

Milan News

Conferenza stampa Ibrahimovic: «Il Milan mi ha ridato la gioia di giocare a calcio»

Pubblicato

su

Conferenza stampa Ibrahimovic: lo svedese si presenterà a giornalisti e tifosi dalla sala stampa di Casa Milan

Dopo aver vissuto un intenso primo giorno tra arrivo a Milano, visite mediche ed allenamento a Milanello, Zlatan Ibrahimovic è pronto a parlare in conferenza stampa a giornalisti e tifosi.

Conferenza stampa Ibrahimovic: live

«L’ultima volta che ero al Milan non volevo andare via. La situazione era complicata e non potevo fare niente. L’importante p che sono qui adesso e farò di tutto per migliorare le cose. Quando sono venuto dal Barcelona ho sempre detto che il Milan mi ha ridato la voglia di giocare a calcio».

«Vengo per aiutare, per migliorare le cose. Ho visto la squadra da lontano e dobbiamo pensare ad una partita alla volta. La squadra può fare di più. Ho sempre detto che bisogna lavorare tanto e credere in se stessi».

«Il Milan è sempre il Milan e la storia non puoi cambiarla. La squadra non è come prima, tante cose sono successe dopo Berlusconi ma io sono ancora attivo come calciatore. L’importante è quello che succede in campo, do sempre il 200%. Se non ci credessi non sarei qui seduto. Maldini? Sarebbe stato meglio averlo in campo ma anche averlo accanto non è male».

«Ho tanta fiducia e credo in quello che faccio».

SITUAZIONE MILAN – «Se non sei dentro non sai come vanno le cose. Da fuori puoi avere la tua opinione ma non sai come sono i fatti. La squadra è cambiata tanto ma non ho tutte le risposte per quello che è successo. Anche se ero in America quando parli del Milan è sempre il Milan».

SQUADRA – «Con i miei compagni sarà ancora più cattivo, sono me stesso. I miei compagni sanno come mi alleno e come scendo in campo. Devi saper soffrire, uno che non sa soffrire non porta al massimo il suo potenziale. A me piace soffrire e mi aspetto sempre tanto dai miei compagni».

INFORTUNIO – «Prima dell’infortunio ho avuto tanti pensieri, dopo sono stato molto contento di poter continuare a giocare a calcio. Ho lavorato tanto e finché posso giocare gioco. Ho grande spirito e mentalità. Bisogna gestire le cose, non gioco come quando avevo 28 anni, però uno che sa giocare sa cosa deve fare».

«Si può fare ancora di più. Se giochi nel Milan la pressione dei tifosi, dai compagni, sono altissime. Tutto il mondo si aspetta il risultato e per me si deve fare di più».

OBIETTIVI – «Voglio aiutare a migliorare la situazione e poi voglio stare bene e divertirmi tanto. Ogni secondo che sto in campo voglio sentire l’erba perché quando sono stato fuori per un anno non è stato facile».

CONDIZIONE – «Sto bene, dopo l’ultima partita che ho fatto mi sono allenato, non ho toccato il pallone ma non sarà un problema. Secondo me sono pronto. Con Cristiano vediamo cosa succede quest’anno in Serie A».

KULUSEVSKI – «Kulusevski ha fatto benissimo, quando vivi in America è difficile guardare i campionati europei ma ho sentito cose positive di Dejan. Sono contento per lui perché quando arrivi in un grande club capisci cosa devi fare per arrivare al top».

«Quando hai un bel rapporto con il club c’è la possibilità di fare qualcosa in futuro. Finché sono attivo cerco le sfide per dare risultati. Non mi piace essere un calciatore solo per il mio nome. Sei mesi se le cose sono buone si continua, sennò non mi interessa stare qua. Sono qua perché inizio da zero.Devo dimostrarlo a me stesso».

«La sfida è contro me stesso. Per fare qualcosa di importante devi lavorare, devi avere la voglia e la mentalità giusta. Voglio continuare come ho fatto fino ad ora».

MISTER – «Ieri ho visto il mister per pochi minuti perché è stata una giornata impegnata. Mi ha spiegato qualcosa e anche io ho detto a lui la mia».

«Ho parlato con Leonardo per tornare ma non mi sentivo pronto. Dopo l’infortunio ho fatto un anno di campionato e volevo fare ancora di più per sentirmi bene. Sono andato in America per sentirmi vivo e capire come vanno e cose. Dopo due campionati mi sento pronto per giocare in Italia. Quando ero a Parigi la situazione qui non era semplice, non c’erano contatti tra me e il Milan».

«Firmare a 38 anni per il Milan non l’ho visto spesso. Ho qualcosa ancora da dare sennò non mi avrebbero chiamato. Non vengo come una mascotte, vengo per aiutare in campo».

DERBY – «I derby sono sempre belli, è una gara speciale. Ho giocato tanti derby ma quando mi chiedono qual è più bello dico sempre Inter Milan. Penso prima ad oggi e poi a domani».

«Quando si inizia un campionato l’obiettivo è sempre di vincere qualcosa. Proveremo a fare di tutto per vincere qualcosa».

«Non conosco bene i giocatori in squadra. Prima devo conoscere i ragazzi e il mister. Ho sempre provato ad aiutare tutti sia in campo che fuori. Giocare con i campioni non è difficile perché ti arrivano le cose in modo naturale, se sei intelligente sfrutti la situazione e giochi in automatico».

«Se non faccio gol faccio un assist oppure altro per aiutare. Non giochi per te stesso, giochi per la squadra. Proverò ad aiutare i miei compagni in qualsiasi modo. Quando credi nelle cose le cose arrivano in un modo o in un altro».