Salernitana, riforme Serie A e stagione: le parole di Iervolino
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Iervolino: «Stagione sfortunata per la Salernitana con tanti episodi contro»

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Danilo Iervolino

Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, ha parlato a Tuttosport delle possibili riforme del calcio italiano e non solo

Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, ha parlato a Tuttosport delle possibili riforme del calcio italiano e non solo. Le sue dichiarazioni: 

RIFORME«Riforma del rapporto contrattuale con i giocatori; la possibilità di inserire una regola che non consenta l’iscrizione ai campionati a chi non può garantire la sostenibilità; una riforma del sistema arbitrale che, non per fare polemica, ma sta scontentando quasi tutti e secondo me dovrebbe rinnovarsi pensando ad esempio di creare un albo professionale ad hoc ; il rapporto con gli agenti che deve essere rivisto con interessi allineati; una maggiore convergenza in Lega per riuscire a creare un sistema, pur nella sana concorrenza». 

CONTRATTO CALCIATORI«Il tipo di rapporto attuale è il vero male del calcio, perché noi trattiamo come “dipendenti” quelli che nella sostanza sono dei professionisti, alla stessa stregua di medici, avvocati, commercialisti, professionisti dai quali ci si può allontanare, se vengono a mancare i risultati o il rapporto di fiducia. Mentre con i calciatori non è così: loro hanno tutte le tutele e per le squadre ci sono solo doveri. È un meccanismo non più sopportabile, il calcio evolve in modo veloce, bisogna adeguarsi». 

RIDUZIONE SQUADRE «Venti! Credo che arriverebbero solo svantaggi con la riduzione, va solo a deprimere la rappresentanza sul territorio e abbassa lo spettacolo. Il nostro è un campionato difficile, le piccole molto spesso vincono o pareggiano con le grandi. Io non riesco a vedere vantaggi nella riduzione a 18, se non per chi ha bisogno di giocare un po’ meno per le coppe. Ma allora parliamo di maggiore mutualità, perché chi fa la Champions ha 4 o 5 volte il budget di chi non la fa».  

SALERNITANA «Non sono mai stato un lagnoso e non voglio iniziare adesso, ma la buona sorte non ci ha accompagnato. La maggior parte delle partite perse sono viziate da episodi, vedi l’ultima con il Lecce: un autogol, cinque palle go nitide sprecate dai nostri, abbiamo avuto tanti rigori contro, abbiamo preso tanti gol negli ultimi minuti, colpito tanti pali… il calcio è così. Adesso mancano fiducia ed energia positiva. Ma finché la matematica non ci condanna è doveroso combattere».