2014
Il colpo di Sabatini: Manolas più pronto di Benatia
Sabatini uomo in più della Roma. Manolas-Benatia, operazione perfetta: il marocchino voleva partire a tutti i costi
CALCIOMERCATO ROMA MANOLAS SABATINI BENATIA – I fatti: prima di tutto la volontà di Benatia, il forte centrale marocchino nel corso di questa estate non ha mai effettivamente aperto ad una sua permanenza in giallorosso, impuntandosi sull’unica soluzione possibile. La cessione, sola via per ottenere l’ingaggio desiderato e di fatto sfruttare a pieno la migliore stagione di una carriera finora contrastante.
L’ESPLOSIONE DI BENATIA – Arrivato nella capitale soltanto un’estate fa per la cifra di 13.5 milioni di euro più un ulteriore milione di base variabile, l’accoglienza del popolo giallorosso non fu particolarmente calorosa: tutt’altro, regnava la frustrazione proveniente da due stagioni fallimentari e lo scetticismo intorno all’operazione. Lasciava la Roma il baby-fenomeno Marquinhos (che fine ha fatto?) ed approdava un difensore che si era contraddistinto più per qualche acciacco fisico di troppo che per la sua eccellenza di rendimento. Tutt’altra musica in giallorosso: campionato straripante o meglio delirante sotto ogni aspetto. Cardine della rinascita generale e fattore di crescita anche per quel Castàn disastroso nella sua prima in Italia.
LA SOSTITUZIONE – Della volontà totale di lasciare Roma si è già detto tutto in apertura: occorreva lucidità nella gestione della vicenda. Tradotto: trovare un sostituto all’altezza prima di firmare le pratiche per acconsentire alla dipartita del marocchino (va al Bayern Monaco per 30 milioni complessivi, al calciatore 4 milioni netti a stagione per 5 anni). Il nome perfetto, ve lo avevamo anticipato, era quello di Konstantinos Manolas: piede destro – Castàn, Astori e Romagnoli mancini – e forza spaventosa in marcatura, la velocità negli spostamenti come caratteristica principale. Ad impressionare – nello scenario di Brasile 2014 – è stata la sua abilità nei recuperi, fattore che gli consente anche qualche leggera sbavatura. Tanto poi rimonta con rapidità e forza fisica. Brasile 2014, si è detto: classe 1991, a soli 23 anni il greco Manolas ha grande esperienza internazionale con un Mondiale alle spalle e ben 13 presenze in Champions League (e 2 reti) con la maglia dell’Olympiakos. Completano il quadro le 14 gare (2 reti anche qui) disputate in Europa League, competizione in cui ha esordito – e poi giocato da titolare inamovibile – a soli diciannove anni.
FATTORE SABATINI – Tra le incognite dell’imminente stagione giallorossa rientra la questione del doppio impegno campionato/Champions League, circostanza ignota nella prima brillante annata sotto la guida di Rudi Garcia: in tal senso la Roma non perde nulla, anzi. Manolas è un difensore più pronto di quel Benatia che in Champions League non ha mai giocato – soltanto 4 presenze nei playoff disputati con l’Udinese – né tantomeno ha presenziato ad un Mondiale. Peraltro, classe ’87, quattro anni più anziano del greco. Certo, del peso di Benatia nella Roma di Garcia non abbiamo sottovalutato nulla ma è proprio Manolas a poter raccogliere la pesante eredità senza che il rendimento complessivo ne risenta. Per completare il quadro soffermiamoci un attimo sulla valenza economica dell’operazione: Benatia va al Bayern per 26 milioni di base fissa più 4 di bonus, Manolas arriva per 13. Oltre 15 milioni di attivo a sancire il capolavoro di Sabatini. Che non si ferma qui: nel mirino Eder Balanta, colombiano classe ’93 in forza al River Plate, giovane prospetto tra i più interessanti nel suo ruolo con Romagnoli che andrebbe in prestito alla Sampdoria. Personalmente il sudamericano mi convince meno rispetto a Manolas ma è ulteriore testimonianza della reattività di un direttore sportivo sempre più valore aggiunto del suo club: Walter Sabatini dà l’idea di essere uno che sa quel che fare, forte della sua vasta conoscenza (internazionale) della materia calcistica. Chi lavora con lui ne è al corrente, al punto da confermarlo – ed addirittura rafforzarne la posizione – dopo due stagioni fallimentari. Le prime del nuovo corso americano: la scelta di James Pallotta paga, Roma vincente o meno lo dirà solo il tempo ma che in Italia sicuramente insegue l’obiettivo massimo con più fame delle altre.