Il Napoli fuori dalla Champions: le responsabilità di Spalletti
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Il Napoli fuori dalla Champions: le responsabilità di Spalletti

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Luciano Spalletti

Le responsabilità di Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, nell’eliminazione dei campani in Champions League contro il Milan

A guardare il punteggio complessivo, la differenza che ha condannato il Napoli è di un solo gol. Ma l’andamento delle due partite dice due altre possibili verità interpretative dei quarti di finale con il Milan: gli azzurri hanno passato il tempo a inseguire lo svantaggio e dopo la rete di Bennacer a San Siro non sono mai riusciti a recuperare la situazione; esistono una marea di episodi, come succede negli scontri a eliminazione diretta, che avrebbero potuto far scrivere un’altra storia. Due quelli principali: l’occasione di Kvaratskheila al primo minuto dell’andata; il rigore calciato dallo stesso georgiano e neutralizzato da Maignan che avrebbe regalato un po’ di tempo in più per organizzare la rimonta.

Spalletti, e non solo lui, ci aggiungono anche la mancata concessione di un rigore per l’intervento di Leao su Lozano. Ma restando agli aspetti più generali, l’allenatore del Napoli ha elencato un po’ di difetti delle condotte di gara dei suoi, sottolineando al contempo la maggior maturità degli avversari: l’ingenuità; un po’ d’inesperienza; il fiato corto di alcuni giocatori; le defezioni. E, più di ogni altra cosa, il merito degli episodi decisivi: «Credo che noi non siamo stati bravi in area come loro nell’unica volta che sono venuti dentro».

Sul Corriere dello Sport, oggi, Alessandro Barbano nel suo editoriale è stato invece molto più duro nei confronti del tecnico, ritenendo che le due gare di Champions League siano parenti dello scacco subito in campionato al Maradona: «Perdere tre volte allo stesso modo – perché questo pari è peggio di una sconfitta – scoprendosi in inferiorità numerica contro unna squadra più veloce in contropiede, è un esercizio di masochismo». Aggiungendo una riflessione con tanto di riferimento storico decisamente extra-calcistico: «Ma il motivo dell’eliminazione è tutto nel forcing generoso ma prevedibile che il Napoli porta al Milan, con l’irragionevole foga che richiama l’assedio dei persiani al Pireo, quando le grandi navi di Serse furono imbrigliate e affondate dalle più agili triremi ateniesi nella battaglia di Salamina. Così Temistocle-Pioli vince la sfida tattica con Spalletti e salva, insieme con la sua stagione, l’egemonia delle squadre del Nord nelle competizioni internazionali».

Aggiungiamo solo un elemento per completare il quadro: non ci si dimentichi che il Napoli così avanti in Europa non c’era mai arrivato. E lo ha fatto con un’esibizione delle proprie virtù che obbligherà tutti – presidente, mister, squadra e ambiente – a una nuova forma di responsabilità: il prossimo anno si vorrà qualcosa di più. Ed oggi appare giusto e logico, un anno fa sarebbe stato invece impensabile.