2012
Inter, Stramaccioni si presenta: “Non faccio progetti, credo nella squadra”
La nostra redazione ha proposto in diretta testuale la conferenza stampa di Andrea Stramaccioni, nuovo tecnico dell’Inter dopo l’addio di Claudio Ranieri. Premendo il tasto F5 potrete leggere in tempo reale le primeÃ? dichiarazioni del terzo allenatore stagionale del club nerazzurro.
17.53 La conferenza stampa è terminata.
17.52 “Se sento responsabilità per i problemi del passato? Non lo so, io la vedo in maniera differente. Il problema sarebbe stato trovare una squadra non all’altezza, ma io ho trovato una squadra forte che sta vivendo una stagione non positiva. Ho fiducia nei ragazzi, nella società e in me stesso, ma dobbiamo prefiggerci solo l’obiettivo di battere il Genoa.”
17.50 “Con la Primavera siamo partiti a metà luglio con un gruppo nuovo, è normale che l’evoluzione del progetto è stato differente rispetto alla prima squadra, che è composta da campioni dalle caratteristiche definite. Il mio compito è far esprimere al meglio questi campioni. Messaggi me ne sono arrivati tanti, in particolare Bruno Conti mi ha mandato un messaggio dicendomi che sapeva quanto fossi forte: a me, che sono semplice, ha colpito molto.”
17.49 “Non sono molto pratico di classifiche di Serie A, però, anche se posso sembrare scontato, ripeto quanto ho detto prima: non facciamo tabelle o programmi, pensiamo a giocare Inter-Genoa, vediamo il risultato e poi pensiamo alla partita seguente.”
17.48 “Se ho una dedica? E’ scontata, va a questa società che mi ha dato la possibilità di avere prima una vetrina a livello di Primavera e mi ha trattato come se fossi un allenatore importante a livello giovanile. Ora mi stanno dando fiducia, anche controcorrente, e questo basta da sè per far capire quanto io devo a loro.”
17.47 “Ho fatto un allenamento, oggi comincio a conoscere i giocatori e a respirare le loro condizioni. Voglio fare una considerazione: spesso, una partita decisa da un episodio può condizionare il giudizio su alcuni giocatori. L’Inter non è stata molto fortunata, come contro Juve e Marsiglia, e questa sfortuna va a influenzare il giudizio su alcuni singoli, ma non voglio pensarci. Ho conosciuto oggi i calciatori e li ho trovati bene, poi conterà il campo e i risultati. Non voglio giudicare a priori”
17.46 “Riconferma? L’ho già detto prima, il presidente mi ha detto di lavorare, ragionare partita dopo partita e far tornare l’Inter alla vittoria.”
17.45 “Sneijder? Del passato preferisco non parlare, perchè non conosco le situazioni e le dinamiche dall’interno. Wesley non ha bisogno ricette, è il simbolo della qualità e della tecnica e nell’Inter rappresenta un giocatore di grande spessore. Può incidere pesantemente a livello internazionale, ma per ora non sta bene e dobbiamo aspettare per valutare quando rientrerà .”
17.44 “Voglio entusiasmo e gente giovane dentro. Ad esempio, Zanetti è un esempio di giovane dentro: è più grande di me, ma ha tanta grinta e l’ha trasmessa al resto della squadra. Quello di ‘giovane’ non è un concetto anagrafico, ma riguarda la rabbia di vincere che deve riguardare la squadra e chiunque ama questa squadra.”
17.41 “Ipotecare il futuro nelle prossime partite? Secondo me il segreto è ragionare giorno per giorno. Se c’è una dote che mi riconosco, è quella di essere rimasto sempre me stesso. Rappresento l’Inter, che è una squadra pazzesca, ma sono rimasto quello che allenava gli allievi della Roma. In questo momento stilare progetti o fare proclami di obiettivi non mi sembra il caso, mentre mi sembra il caso di pensare al Genoa e fare risultato domenica.”
17.40 “Più che predestinato, mi sento fortunato. Allenatori che stimo? Calcisticamente, un allenatore giovane deve rubare qualcosa sia dalla TV che dagli allenamenti. A Roma, la persona che mi ha trasmesso di più è stato Spalletti, assieme al suo staff: sono state persone che mi hanno trattato con affetto e con cui mi sono confrontato molto. La Roma dei record mi ha ispirato molto, poi il mister ha una passione travolgente. Poi ci accomuna il fatto di aver subito 7 gol in Inghilterra (ride, ndr). Di modelli se ne hanno tanti e sono tutti diversi. Parlo spesso con Sacchi, che a v0lte mi fa complimenti e a volte mi tira le orecchie, ma ancora non riesco a giocare come lui.”
17.38 “Più che insegnare, voglio trasmettere qualcosa ai ragazzi: loro hanno trasmesso e scritto pagine importanti del calcio mondiale, perciò io non devo insegnargli nulla, bensì devo trasmettere le mie idee, che mi hanno portato fino a qui. Ho avuto la fortuna di allenare squadre costruite per vincere, quindi le idee da proporre in campo sono sempre le stesse, cioè scendere in campo per vincere e imporre il proprio gioco. Credo che questo mio obiettivo sia condiviso dal resto dello spogliatoio, durante il primo allenamento c’era ritmo, intensità , entusiasmo. Per essere il primo giorno, sono molto soddisfatto e ci credo molto.”
17.36 (entra Balotelli, che saluta la dirigenza) “Obiettivi di squadra? Rispondo con una battuta fatta ieri dal presidente: ‘mister, dobbiamo vincere!’ Stilare adesso progetti a lunga scadenza fa sorridere, il tifo interista è pazzesco e credo che sia meglio pensare solo a Inter-Genoa per costruire fin da domenica questa nostra voglia di fare risultato.”
17.34 “Cosa ho pensato quando circolava il mio nome? Ero lusingato, pensavo che se una società del genere avesse pensato solo per un attimo a me mi lusingava molto. La possibilità di incidere subentrando? Sarei ipocrita se dicessi che subentrare è più difficile che iniziare un percorso dall’inizio, ma il presidente mi ha chiesto di portare in prima squadra l’entusiasmo e la voglia di lottare che ha visto nei ragazzi della Primavera. Lui ha una grande passione e ha aumentato anche la mia. Penso solo a trasmettere quello che so.”
17.31 “Mi sento lontano anni luce da Mourinho, sono l’ultimo arrivato, ho le mie idee e Mourinho ha le sue idee. Nella mia umiltà e tranquillità proverò a insegnare solo ciò che so io, mentre lui è uno dei più grandi allenatori al mondo. Onestamente non ho pensato a quello che lui ha fatto qua.”
17.30 “Come penso di impostare il lavoro? Faccio una semplice riflessione: ieri, dopo aver incontrato il presidente, pensavo di essere stato me stesso nell’esporgli le mie idee e nel farmi conoscere. Credo che se Moratti, che ha scritto la storia del calcio mondiale, ha deciso di concedermi questa opportunità , vuol dire che si è basato su quanto ha visto in campo. Io ho certezza in ciò che faccio sul campo, con umiltà e certezza dei miei mezzi. Non c’è paura di bruciarsi, ma solo voglia di far vedere quello che so fare. So di allenare grandi giocatori, ma sono sicuro di aver trovato grandi professionisti e una società che mi sta molto vicina. Ogni decisione verrà condivisa con Branca e Ausilio, poi i giocatori faranno il resto.”
17.29Ã? “Si può essere concentrati su come preparare il lavoro o come comunicare con un giocatore, ma non si può parlare di paura. Da quando il presidente mi ha comunicato la sua decisione, io ho iniziato a pensare subito a come far bene con questi ragazzi. Spazio ai giovani? E’ un discorso delicato. I ragazzi hanno grande prospettiva, e la società deciderà come gestirli al meglio. Ogni calciatore ha il suo percorso, la valutazione sul modo in cui gestirli è importante, perchè soprattutto nel nostro calcio c’è il rischio di precorrere l’utilizzo di qualche giovane. Oggi ho aggregato alcuni elementi della Primavera, la società deciderà come e quando capitalizzare questi talenti.“
17.27 “La distanza metrica tra lo spogliatoio nostro e quello della Prima Squadra è poca, ma scherzi a parte direi che la prima squadra è lontana anni luce dalla formazione Primavera. Poi consideriamo che siamo all’Inter, uno dei club più forti al mondo.”
“La distanza metrica tra lo spogliatoio nostro e quello della Prima Squadra è poca, ma scherzi a parte direi che la prima squadra è lontana anni luce dalla formazione Primavera. Poi consideriamo che siamo all’Inter, uno dei club più forti al mondo.”
“Che impatto ho avuto? L’ho detto, sono stato me stesso. Per me è un orgoglio allenare questi grandi campioni, fino a ieri erano grandi campioni che ammiravo dall’altra parte del cespuglio e adesso sono i miei grandi campioni. E’ uno spogliatoio composto da giocatori di spessore mondiale, è stato facile comunicare con loro.”
17.24 Alla domanda sulle sensazioni che sta avendo dal giorno in cui è arrivata la conquista della NextGen Series, Stramaccioni risponde: “E’ un bel sogno, la vittoria di Londra sembra lontana di qualche mese. Solo il calcio di questi livelli sa trasmettere queste emozioni. Per il settore giovanile, questo è stato un successo di tutti: io ci ho messo la faccia negli ultimi sei mesi, ma c’è un lungo lavoro dietro. Per il resto, diciamo che questa è una cosa inaspettata, un sogno che mi ha regalato il presidente.”
17.22 Stramaccioni è arrivato presso la sala stampa del centro sportivo della Pinetina, dopo aver effettuato le foto di rito: al suo fianco Paolillo, Ausilio e Branca.