Jacobelli: «Sarà un campionato EQUILIBRATO. Penso che stupirà molto QUELLA SQUADRA»
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Jacobelli: «Sarà un campionato EQUILIBRATO. Penso che stupirà molto QUELLA SQUADRA»

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Le parole del giornalista Xavier Jacobelli tra il campionato di Serie A e ovviamente la situazione della Nazionale di Spalletti

A InterNews24, il giornalista Xavier Jacobelli, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione tra Serie A e Nazionale.

In testa al campionato adesso c’è il Torino, con Napoli e Juve a pochi punti di distanza che hanno pareggiato fra di loro. Come vede la lotta per lo scudetto per quanto riguarda le rivali.

«Queste prime cinque giornate ci hanno confermato come questa stagione sarà atipica. Perché 8 squadre, sulle 20 in lizza, gareggiano nelle nuove coppe europee le cui formule sono state riviste e hanno ampliato il numero delle partite. Quindi fatalmente, a mano a mano che ci inoltreremo nella stagione, il fatto Europa inciderà eccome sul rendimento delle squadre che partecipano alle tre competizioni UEFA e su quello delle squadre che loro malgrado non sono impegnate in ambito internazionale. Sto pensando al Napoli, credo che l’effetto Conte si stia già facendo sentire in maniera molto positiva nella squadra partenopea. Abbiamo visto come ha pareggiato bene, con grinta, personalità e determinazione sul campo della Juventus. Ha inanellato il quarto risultato utile consecutivo, prima di questo pareggio c’erano state tre vittorie consecutive, evento che non si ripeteva da 10 mesi. Quindi il Napoli certamente potrebbe avvantaggiarsi suo malgrado, dato che avrebbe preferito partecipare ad una competizione europea. Del Milan abbiamo detto, ci sono anche altre formazioni. Il Torino in questo momento è in testa, cosa che non si verificava dal 1977. L’altra sera ha provato la delusione cocente perché i tifosi si aspettavano che la squadra andasse avanti in Coppa Italia, invece l’Empoli, che è un’altra formazione da seguire con grande interesse, sta facendo cose molto positive. Lo dice anche la classifica: in questo momento il gruppone al vertice non si è ancora sgranato. Io credo che un giudizio sulle possibilità delle varie squadre, che possa essere più completo, possa esser dato al termine del ciclo di partite che ci separa dalla seconda sosta del campionato».

Infine una riflessione sulla Nazionale. Spalletti dopo la delusione dell’Europeo si è affidato al 3-5-2 contro la Francia, con scelte di formazione che hanno portato un risultato probabilmente insperato. Quali sono le prospettive per l’Italia tra la Nations League e le prossime competizioni internazionali?

«È fondamentale arrivare il più lontano possibile in Nations League perché sappiamo quanto, dal piazzamento finale in questa competizione, dipenderà poi la collocazione dell’Italia in sede di sorteggio del girone di qualificazione ai campionati del Mondo. La partenza dell’Italia è stata splendida. Forse nemmeno il più incallito tifoso azzurro poteva immaginare una prestazione come quella di Parigi, cui ha fatto seguito un’altra vittoria importante. È evidente che Spalletti, che aveva ricevuto sacrosante critiche dopo quel tragico 29 giugno quando l’Italia aveva fatto letteralmente pena venendo giustamente eliminata dall’Europeo, evidentemente in estate è stato saggio. Solo chi trae lezione dagli errori commessi dimostra di aver saggezza e lungimiranza, hanno consigliato il commissario tecnico di cambiare strada. Lui l’ha cambiata e devo dire che in questo contesto direi che Frattesi, di cui parlavamo prima, da quando c’è Spalletti alla guida della Nazionale si trovi nell’ambiente ideale considerato i gol che ha segnato nell’arco delle sue 20 presenze. Detto questo io penso che ottobre ci offrirà due dirimenti controprove contro il Belgio e poi ci sarà il ritorno contro Israele, per capire quali potranno essere le possibilità dell’Italia. L’augurio è che ci qualifichiamo ai campionati del Mondo. La prossima edizione sarà aperta a 48 squadre, se l’Italia non ce la fa dopo aver fallito le ultime due, beh… allora sarebbe il caso di andarsi a nascondere. Ma non è vero che il nostro calcio non abbia talenti. Lo dimostrano i risultati delle nazionali giovanili: l’under 17, 19, l’under 20 e l’under 21 di Nunziata che sta facendo un grande lavoro. Il problema è che questi ragazzi a volte, nel loro club, non trovano la considerazione che meriterebbero di godere da parte dei tecnici dei club che evidentemente dovrebbero avere più coraggio. Comunque sono pragmaticamente ottimista sulla Nazionale».

INTERVISTA COMPLETA XAVIER JACOBELLI SU INTERNEWS24

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