La Champions League dell'Uefa e la Superlega: il punto di maggior forza di entrambi
Connettiti con noi

Super League

La Champions League dell’Uefa e la Superlega: il punto di maggior forza di entrambi

Pubblicato

su

superlega

Raramente una sentenza, come quella della Corte di giustizia europea, ha avuto un effetto così potenzialmente rivoluzionario…

Raramente una sentenza, come quella della Corte di giustizia europea, ha avuto un effetto così potenzialmente rivoluzionario. «Le norme della Fifa e della Uefa sull’autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche per club, come la Superlega, violano il diritto dell’Unione. Impedire ai club e ai giocatori di giocare in competizioni come la Superlega, è illegale»: quelle poche righe hanno già fatto la storia, anche se siamo tutti in attesa delle motivazioni per capire qualcosa di più. Il gioco delle reazioni è finora abbastanza prevedibile: chi era contro prima lo è rimasto anche adesso; chi sperava in questo tipo di decisione ha adesso degli argomenti in più per immaginare un’evoluzione del calcio in senso totalmente diverso da quello strutturato oggi. Sul campo, non quello del terreno verde, almeno per ora, ci sono un bel po’ di cose. Proviamo in estrema sintesi a raccontare un punto di forza dei rispettivi fronti.
1) “Loro propongono la Superlega, noi siamo orgogliosi della Champions». Non è una frase di Ceferin, che motivi per pubblicizzare in positivo la propria competizione ne avrebbe per statuto, oltre che per posizione personale. A pronunciarla è stato Al Khelaifi, presidente dell’Eca e del Psg, l’unico dei grandi club che ancora non ha mai alzato la coppa dalle grandi orecchie. A meno che la nuova formula, alquanto astrusa per la verità, finisca per scontentare tutti, la Champions ha una forza data dalla tradizione tutt’altro che banale. E non stiamo parlando solo di economia, con la crescita delle risorse. É nell’immaginario che quella musica che l’accompagna è entrata, si è radicata, fa parte dell’identità del tifoso di ogni dove.
2) «Molti club lamentano che il premio per l’accesso alla Champions League è avvelenato. Arrivi, perdi le partite e in tre mesi torni a casa. Non hai tempo per affermarti a livello europeo. Il Villarreal è stato semifinalista in Champions League e l’anno prossimo sarà già fuori». Il ragionamento è di Bernd Reichart e potrebbe essere uno di quelli che più potenzialmente potrebbe colpire favorevolmente il ventre molle del calcio europeo: cioè tutte le medio grandi che probabilmente non riuscirebbero a entrare nelle lega Star, esattamente come fanno fatica a far parte dei quarti di finale di Champions. E, però, potrebbero essere fortemente attratti da una presenza più costante nella seconda lega, quella Gold, perché una volta raggiunto un certo status sarebbe garantita maggiormente una partecipazione prolungata nel tempo. Le vere vittime della Superlega sarebbero Europa e Conference League.